Risultato dell’eccellenza della ricerca nel campo dell’ asma e della Bpco dei gruppi Ferraresi capeggiati da Alberto Papi, direttore della Clinica di Malattie Respiratorie dell’Università Ferrara, Titolare del finanziamento Aifa e coordinatore dello studio, e primo autore del lavoro scientifico e Leonardo Fabbri, direttore della Clinica di Malattie Respiratorie dell’Università di Modena, ultimo autore del lavoro.
Uno studio finanziato dalla Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con bando sulla ricerca indipendente, ottenuto dalla Clinica Pneumologica della Università di Ferrara che ha coordinato l’attività di 30 centri universitari e ospedalieri. Il coordinatore dello studio, Alberto Papi, commenta: “Con lo schema di trattamento proposto dalla nostra ricerca i pazienti possono ottenere un approccio personalizzato e senza rischio di riacutizzazioni e forte risparmio di consumo di farmaci, effetti collaterali da cortisonici e costi sanitari”.
Lo stesso gruppo di ricercatori, aveva in passato dimostrato che nei pazienti con l’asma lieve era sufficiente il solo uso al bisogno di questa formulazione farmacologica. In questo nuovo studio si sono spinti valutare se questo approccio farmacologico, che ha i grandi vantaggi di semplificare la modalità terapeutica ed esporre il paziente a minor uso di farmaci. Lo studio è stato condotto in pazienti di gravità maggiore, non controllabili con il solo steroide inalatorio, ma che richiedevano una terapia combinata continua. Nonostante la terapia combinata continuativa mantenga una superiorità statistica sui parametri di controllo dell’asma, la terapia al bisogno è sufficiente nella maggior parte dei soggetti con rischio minimo di peggioramento (1 risveglio notturno ogni 10 anni).La terapia contro l’asma fa un altro passo avanti. I farmaci sono quelli già in uso, ma vengono utilizzati in maniera diversa: non più solo come mantenimento, ma anche solo al momento del bisogno per rimuovere i sintomi. Perché ora studiosi italiani hanno provato che l’associazione budesonide – formoterolo indicata nel trattamento regolare dell’asma, può essere somministrata anche solo al momento dell’insorgere dei primi sintomi di una crisi, evitando gli episodi di peggioramento o riacutizzazioni.
Sono questi i risultati di uno studio tutto italiano in cui sono stati reclutati oltre 1000 pazienti italiani in 30 centri universitari e ospedalieri. “I nostri pazienti sono stati seguiti presso le strutture ambulatoriali dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Ferrara e il Centro di Ricerca per l’Asma, dove sono stati raccolti e analizzati i dati di tutti i 30 centri partecipanti” commenta Brunilda Marku dell’ Università di Ferrara, Manager dello studio.
“Il nostro studio ha tracciato la strada per contrastare una patologia che colpisce 150 milioni di persone nel mondo – aggiunge Papi –. Se pur il controllo ottimale viene ottenuto somministrando la terapia con la combinazione budesonide e formoterolo in maniera regolare, è possibile un accettabile livello di controllo con minimi rischi anche con la sola somministrazione al bisogno, che comporta una riduzione di oltre 4 volte della dose cumulativa annuale dei due farmaci componenti la combinazione.La strategia del trattamento dell’asma parla italiano.