Eventi e cultura
29 Novembre 2014
Il filosofo interviene al convegno di studi rinascimentali che approfondisce l’opera dell'incisore tedesco

Cacciari a Ferrara spiega la Melancolia di Dürer

di Redazione | 3 min

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cacciari durerdi Anja Rossi

Massimo Cacciari ritorna a Ferrara per parlare della Melancolia di Dürer. La famosa incisione sarà infatti il filo rosso dei quattro giorni di convegni promossi dall’istituto Studi rinascimentali e dai musei civici d’Arte antica e storico scientifici. La XVII settimana di Alti studi rinascimentali, dal titolo “La Melancolia di Albrecht Dürer cinquecento anni dopo (1514-2014)”, si terrà infatti dal 4 al 6 dicembre presso il salone dei Mesi di palazzo Schifanoia e a palazzo Bonacossi, ed è stata presentata ieri dal vicesindaco Massimo Maisto, il direttore dei musei civici d’Arte antica e storico scientifici Angelo Andreotti, il direttore dell’istituto Studi rinascimentali Marco Bertozzi e Giovanni Sassu del comitato scientifico istituto Studi rinascimentali e del comitato scientifico della settimana di Alti studi rinascimentali.

L’avvio del convegno, giovedì 4 dicembre alle 18.30, è lasciato a Marco Bertozzi che colloquierà con Massimo Cacciari sulle metamorfosi di Saturno in relazione alla Melancolia dell’incisore tedesco. Di questa icona che segna il passaggio verso l’età moderna, i musei di Arte antica di Ferrara conservano una copia, che sarà esposta durante i giorni del convegno e per la settimana successiva presso la mostra Aspettando Schifanoia presente al palazzo Bonacossi. “Stavamo aspettando il momento propizio per far conoscere quest’opera, mettendola a disposizione di un pubblico più vasto”, ha sottolineato il direttore Angelo Andreotti, confidando nella realizzazione di un museo per Schifanoia. “La copia di Ferrara – spiega Sassu – proviene da una collezione di 1500 pezzi, tutti molto rappresentativi del periodo che dal Rinascimento giunge fino al ‘700”.

L’istituto di Studi rinascimentali mantiene una forte direzione scientifica a cura del professor Marco Bertozzi che, come ha sottolineato Massimo Maisto, “ha accettato questo incarico ufficiale a titolo completamente gratuito, perché la cosa di lavorare gratis non si può certo chiedere a chi è giovane, mentre a chi è in pensione credo che in questo momento storico si possa chiedere un aiuto, per collaborare e dimostrare in questo modo la propria passione per la cultura e l’arte di questa città. Le iniziative differenti di questo convegno – ha proseguito Maisto – variano dalle più divulgative a quelle maggiormente accademiche, concretizzando quella promozione della cultura diffusa che ha a cuore Ferrara”.

Il convegno diventa dunque un modo per poter studiare e approfondire l’opera di Dürer, anche in relazione alla città estense. L’artista tedesco infatti, secondo Bertozzi, nel suo secondo viaggio in Italia è passato per Ferrara e questo spiegherebbe la fortuna di Dürer presso gli incisori degli Estensi e l’attenzione dell’artista per le sporgenze semicircolari dei torrioni della sezione Erculea. Di questo si parlerà infatti durante l’appuntamento con alcuni autori tra i più rinomati studiosi di questo periodo storico, intervallati anche da alcune relazioni di giovani studiosi.

Nella mattinata di venerdì 5 dicembre porteranno i loro contributi di ricerca la responsabile dell’archivio Warburg di Londra Claudia Wedepohl e da Parigi Saverio Campanni, mentre nel pomeriggio sarà lo storico Giovanni Maria Fara a parlare dell’opera Melancolia confrontandola con la letteratura e l’arte italiana del tempo. Alle 16 interverranno Franco Bacchelli e Raphael Ebgi ricollegando l’opera agli scritti di Marsilio Ficino. Infine, sabato mattina a cura di Alice Barale e Federico Leoni verranno messi in relazione gli studi di Warburg con quelli di Benjamin. Concluderanno l’incontro alcuni giovani relatori vincitori di borse di studio sull’opera di Dürer.

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