La Niagara 4 Torri al momento è priva di uno dei suoi due palleggiatori titolari. Simone Zambelli è infatti out per infortunio da due gare, anche se il peggio sembra essere passato e il rientro più vicino di quanto inizialmente preventivato.

Ma qual è la situazione del suo infortunio? A spiegarlo lui stesso. “Ho riportato una distrazione di secondo grado al soleo del polpaccio. Purtroppo inizialmente l’avevo trascurato, non pensando presentasse una lacerazione di un paio di centimetri. Niente di particolarmente grave, ma la diagnosi prevedeva due settimane di stop”.

Le due settimane fuori campo sono state vissute da Zambelli con difficoltà per il desiderio di voler dare una mano ai compagni senza essere nelle condizioni di farlo. “A Modena ero comunque in panchina – spiega il palleggiatore di punta del Niagara – per essere vicino alla squadra. Da lì ho potuto fornire qualche suggerimento, scambiando qualche idea soprattutto con Filippo Govoni che a un certo punto avvertiva la necessità di variare maggiormente il gioco. Non c’è nessuna invidia tra pari ruolo, solo una sana rivalità: merce rara nello sport di oggi. Siamo entrambi reduci da singole stagioni poco brillanti, nessuno dei due era titolare. Quest’anno a Ferrara siamo partiti alla pari, sapendo che di volta in volta gioca chi è più in forma, alternandoci spesso anche nel corso dei match”.

Una carta in più per variare le soluzioni di gioco? “Indubbiamente – dichiara Zambelli -. Ognuno ha accettato di buon grado questa sfida, predisponendosi a dare i migliori consigli all’altro”. Quanto ai consigli da rivolgere al resto della truppa che sabato dovrà vedersela con la Canottieri Ongina. “Sono una formazione molto competitiva – dichiara – vantano nomi altisonanti, dall’argentino, ex Conad Reggio Emilia Cuda al centrale Botti, anche se forse l’elemento più tecnico e pericoloso è Giumelli, palleggiatore già campione di beach volley, micidiale in battuta. Non sarà facile ma, chiunque scenda in campo, ce la metterà tutta”.