Indiscusso
26 Novembre 2014

Multinazionali all’attacco: oltre al danno la beffa!

di Marzia Marchi | 4 min

Eternit: i morti ci sono, il danno ambientale c’è, nessuno s’azzarda a dire il contrario ma per la giustizia italiana il fatto è troppo lontano nel tempo per poter individuare un colpevole.

Solvay: il danno ambientale c’è, tant’è che lo bonificano, i morti ci sono e i malati pure ma ci vuole un nesso causale certo e allora il fatto non sussiste!

Thissen, Ilva…. Fan venite in mente qualcosa? Già ora con la giustizia ordinaria all’interno di un paese sovrano le multinazionali riescono a mettere in campo una forza di sbarramento delle attività processuali funzionale ad allungare i tempi e incorrere nella prescrizione o ad incastrar cavilli.

Riuscite a immaginare cosa accadrebbe con l’approvazione del TTIP, il Trattato di libero scambio e investimento tra Usa e Unione europea, che tra le varie cose prevede l’arbitrato internazionale?

Cito da Repubblica –Economia e finanza, per non passare come la solita no global antiamericana….

“Quel che è letale per il partenariato, il cui negoziato dovrebbe, secondo quanto deciso dal Congresso Usa, concludersi a fine 2015, è la inclusione proditoria nel negoziato e quindi nel Trattato, di una sezione dedicata a una rivoluzione nelle procedure usate per risolvere i contenziosi tra privati e Stati. In tale sezione, Individual State Dispute Settlement, (ISDS- memorizzate la sigla) si ammette la possibilità che gli Stati possano essere chiamati in giudizio, davanti a corti arbitrali di tre membri, appositamente formate da specialisti del diritto commerciale internazionale, da individui e società che si ritengono danneggiati da divieti imposti a loro comportamenti da parte degli stati stessi, nella ipotesi che tali comportamenti statali abbiano causato loro danni anche solo di riduzione dei profitti attesi dalle attività interrotte o ridotte. Si tratta, come si capisce bene, di una innovazione giuridica che serve a limitare drasticamente la sovranità degli stati, favorendo ad esempio grandi società multinazionali, che non esiterebbero a chiamare in giudizio, davanti alle già dette corti arbitrali, gli stati invadendo la sovranità giuridica che essi hanno sui propri territori. Non si capisce come abbiano potuto, i fautori del Trp, come lo si designava all’inizio, aggiungere la “I” all’acronimo, e cioè la sezione relativa alle dispute tra stati e individui, pensando di riuscire a far passare una modifica tanto radicale dell’assetto del diritto internazionale che prevale da parecchi secoli, e da quasi due millenni di tradizione giuridica europea”.

Tutto ciò avviene nel silenzio totale delle istituzioni, dei politici degli amministratori, non fosse per la solita “società civile” o mi vien da dire per persone di buona volontà che si dedicano a controinformare e ad ostacolare fino a poterle interrompere le pratiche di stra-potere delle corporations che stanno cercando di creare un unico sconfinato mercato euro americano. Come se i mercati, i profitti fossero il senso dell’azione umana.

Non otteniamo nulla anche con la nostra giustizia – qualcuno potrebbe obiettare ma finchè un paese mantiene la propria sovranità può anche cambiare le regole e riscrivere per esempio le norme sulla prescrizione, oppure introdurre nella legislazione il reato ambientale…Se invece consegniamo il nostro paese alla Commissione europea con una delega in bianco – che questo governo pare tanto apprezzare – nella trattativa con gli Usa, stiamo realizzando l’abbattimento del ramo sul quale poggiamo!

Altri Parlamenti, come quello olandese proprio in questi giorni, si sono accorti del rischio che il TTIP comporta e non solo per via dell’ISDS , e stanno correndo ai ripari approvando mozioni che limitano i poteri della Commissione europea nei negoziati in atto. In Italia l’argomento non pare rientrare nell’agenda dell’attualità, salvo le sparate promozionali del premier Renzi, il quale, senza slide, magnifica gli effetti che deriverebbero dall’approvazione!

Le slide infatti metterebbero in evidenza vantaggi assai modesti e malamente distribuiti a fronte di svantaggi assicurati per tutti i settori della nostra vita quotidiana, dalla gestione dei servizi pubblici all’alimentazione, dall’organizazione del lavoro a quella dell’ambiente, dalla ricerca alla libertà di comunicazione.

Per questo il 19 dicembre Monica Di Sisto, referente della Campagna nazionale STOP TTIP, verrà a Ferrara per un incontro divulgativo che si spera coinvolga i parlamentari eletti sul territorio, i quali sono già stati invitati. Al momento solo il rappresentante M5S ha assicurato la propria presenza.

Se vi sembra che esageri, basta fare un passaggio su internet cercando www.stop-ttip-italia.net o su FB Stop-TTIP Ferrara e Stop –TTIP Italia.

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