Portomaggiore. Giovanna Stefanelli, consigliera della Lega Nord a Portomaggiore, torna sulla questione delle misure presentate dal Comune per raggiungere l’equilibrio di bilancio, denunciando la “grave irregolarità contabile in quanto stiamo assistendo all’ennesima sconfessione delle misure messe in atto dal Comune per risolvere la situazione”.
“Infatti – spiega la Stefanelli – dopo le parole spese nel Consiglio comunale di settembre dove erano state presentate le misure per raggiungere l’equilibrio del bilancio, composte da maggiori entrate e minori spese, ecco che la Corte dei Conti, ha rilevato la non idoneità delle risorse straordinarie e la valutazione di non certezza delle risorse derivanti da attività accertativa tributaria”.
Il risultato è che, “per l’ennesima volta, l’Amministrazione è costretta a ritornare sui suoi passi e riformulare il piano di copertura dello squilibrio”. Nella riformulazione vengono vincolate tutte le maggiori entrate tributarie e derivanti da trasferimenti (Stato Regione) per 1.460.947 euro nel triennio 2014–2016 (di cui 899.367 euro nel solo 2014) e utilizzando l’avanzo di amministrazione del 2013 che era stato destinato al fondo svalutazione crediti.
“Cosa significa per i cittadini di Portomaggiore tutto questo? Che il Comune – riferisce la consigliera – non abbasserà le aliquote Imu e Tasi e che per poter effettuare le spese tra cui quelle relative ai lavori pubblici promessi, si ricorrerà all’indebitamento. Infatti si procederà alla rinegoziazione di 12 mutui con la cassa depositi e prestiti in un arco temporale di 20 anni (ovvero fino al 2034), con aggravio di spesa per interessi per 421.451,43 euro e si richiederà al Tesoriere (banca) di aumentare l’affidamento (anticipazione di tesoreria) per ben 4.000.000. E quindi altri interessi passivi”.
“Infine – conclude la Stefanelli – sottolineo il fatto che la Corte dei Conti aveva deliberato il blocco dei programmi di spesa, mentre l’Amministrazione comunale sta facendo tutt’altro. Come gruppi di opposizione chiederemo alla Procura presso la Corte di Conti di Bologna di valutare il comportamento dell’ente sulla validità delle misure approntate anche in ordine alla verifica dell’esistenza del danno erariale”.