Eventi e cultura
27 Novembre 2014
Sui tavoli del wine bar 'La Borsa' la 'blanche' intitolata allo spirito indomito della duchessa Isabella

Terza birra dedicata agli Este, pensata per donne e sportivi

di Redazione | 4 min

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wbLa bevanda alcolica più antica della storia intitolata a uno spirito indomito di casa d’Este. E’ infatti dedicata alla duchessa Isabella la terza birra ideata e prodotta dal birrificio ferrarese “Birra dei diamanti” in collaborazione col ristorante “Il don Giovanni”. Dopo la ‘saison’ dedicata al duca Ercole I d’Este e l’American pale ale, intitolata a Stella dell’Assassino o Stella de’ Tolomei, moglie mancata e amante di Nicolo’ III d’Este, per la serie ‘non c’è due senza tre’, la ‘blanche’ dedicata a una delle donne più carismatiche della tradizione estense che seppe distinguersi per il suo stile, la sua cultura, la sua grazia ma soprattutto per la sua sete di libertà. La blanche sarà presentata al pubblico durante la cena in programma nella serata di venerdì, 28 novembre, presso il wine bar ‘La borsa’ in corso Ercole I d’Este, 1. Ad attendere i presenti un menù progettato ‘ad hoc’ per tutti gli amanti della birra di qualità, dove “La duchessa Isabella”, trionferà ai tavoli accompagnandosi ai piatti più sfiziosi preparati dallo chef Pier Luigi Di Diego.

“Si tratta di una birra estremamente leggera – interviene Pier Luigi Feggi, titolare del birrificio Birra dei diamanti -. Ha una gradazione di appena cinque gradi ed è stata appositamente pensata per gli sportivi, che ce l’hanno più volte richiesta e per le donne che, generalmente, prediligono un profilo aromatico più soft. E’ una birra chiara, leggermente velata, che si accompagna con cibi un po’ più semplici, rispetto agli abbinamenti pensati per le due precedenti: si sposa bene col pesce bollitto, con la pizza e in generale con tutti gli alimenti a base di glutine come rustici, focacce, stuzzichini vari e anche col fritto di pesce”.

Leggera e impregnata dei profumi del parco del Delta ferrarese “La birra della duchessa Isabella” vuole essere un modo per tenere alto il nome della città estense e allo stesso tempo suscitare la curiosità negli amanti della birra di alta qualità. Si tratta infatti di un prodotto artigianale che come i due esemplari che l’hanno preceduto nasce da un’attenta attività di ricerca da parte di Pier Luigi Feggi e di Antonio Grillo. Architetto il 1° e biologo il 2°, i due si sono lanciati in quest’avventura spinti dalla comune voglia di sperimentare nuove ricette brassicole, ma anche dall’affetto verso Ferrara, città europea del Rinascimento e dall’affascinante storia del ducato estense.anguilla

“Una novità – prosegue Marco Merighi, titolare del ristorante “Il Don Giovanni”- è che la blanche che oggi vi presentiamo per quanto leggera e semplice nei suoi accostamenti, non preclude il connubio con prodotti gastronomici di alto livello prettamente territoriali, come l’anguilla delle Valli. Inoltre è stata realizzata con processi di maturazione adeguati: è infatti birrificata lentamente utilizzando il grano tenero biologico di Argenta. La parte amarotica del luppolo, si sposerà in questo modo con la parte amarotica del glutine, dando alla birra un gusto acidulo percettibile ma non invadente per il palato. E’ una blanche fresca e fragrante al alta fermentazione, non filtrata né pastorizzata e realizzata con grano non maltato e scorza d’arancia, la quale permette non solo di creare una gradazione più leggera ma di conferire alla bevanda un profilo più aromatico”.

La prima uscita della blanche è stata ieri, mercoledì 26 novembre, e la birra sbarcherà a Montecitorio nell’ambito del progetto “Italia in bocca”. Ma perché si è scelto di intitolarla proprio alla duchessa Isabella? La parola torna all’ideatore del prodotto. “E’ stata dedicata a Isabella – spiega Feggi – perché essendo pensata per i palati femminili, ci piaceva che a rappresentarla fosse una delle donne più carismatiche che la città di Ferrara abbia mai avuto. Figlia del duca Ercole I d’Este, Isabella quando il marito Francesco Gonzaga, duca di Mantova, fu imprigionato dai veneziani riuscì a governare da sola il ducato prendendo le redini del potere. Lei non amava essere considerata duchessa in quanto moglie di Gonzaga, ma in quanto Isabella d’Este. Questa sua sete di libertà e indipendenza, inconsuete all’epoca, sono invece rappresentative delle donne di oggigiorno emancipate e sempre meno dipendenti dagli uomini. Ecco il perché della scelta”.birra

Non a caso, motto della birra, scritto sull’etichetta della bottiglia, è la frase latina “si non amor fide”, “se non l’ amore, la fedeltà”. A significare che Isabella amava Gonzaga, ma amava anche la sua libertà. Una birra dunque che, come le due che l’hanno preceduta, gode di uno specifico profilo aromatico modellato su misura del personaggio evocato e sul suo periodo storico. Inoltre la birra ha una storia che passa anche per Ferrara, perché è proprio nella città estense che Antonio Gazio scrisse il 1° trattato sulla birra, il De Cerevisia Tractatio, nel 1548.

“Noi di “Birra dei diamanti” – aggiunge il titolare – abbiamo già progettato una quarta birra che uscirà venerdì 5 dicembre. Questa volta si tratta di una scura in stile dubbel, fatta con lievito di abbazzia e intitolata al Cardinale Ippolito d’Este. Ci piace definirla una ‘birra di meditazione’. Ideare e proporre al pubblico birre artigianali di questo tipo vuole essere un espediente per assaporare la storia della città di Ferrara nei diversi momenti di allegria, di svago e di convivialità, senza mai perdere di vista il legame con la tradizione”.

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