Lettere al Direttore
26 Novembre 2014

L’ex Bulgaria d’Italia

di Redazione | 3 min

Direttore,

so bene che non serve a niente, perchè non esiste peggior sordo di chi non voglia sentire. Ma, da cittadino, una qualche riflessione va fatta sul voto di domenica, soprattutto un voto che ha riguardato la Regione che era considerata la “Bulgaria” d’Italia. Su 3.460.400 elettori in Emilia Romagna il vincitore della competizione elettorale vince con 615.725 voti. Ovvero il 49,05% dei “votanti” e il 17,8% degli aventi diritto al voto !!! E resterà in carica 5 anni, salvo non commetta qualche altra … fesseria per la quale possa essere rimosso dall’incarico.

E’ questa la “Democrazia” e il rispetto della volontà popolare? La volontà popolare ha mostrato, con l’astensionismo e a caratteri cubitali, proprio nella ‘regione’ ritenuta la più rossa d’Italia, di non aver più fiducia nei partiti, vecchi e nuovi, non nella “politica”.

Per la carica di Presidente della Repubblica, presidente o componente di un organismo di controllo istituzionale, per la carica di sindaco, degli ex presidenti di Provincia ad elezione diretta, è ed era previsto un “quorum”, quanto meno degli elettori che si recassero a votare.

Perchè lo stesso non vale per i parlamentari e per i governatori delle regioni?

Cosa c’è di male e ‘anti-democratico’, in casi eclatanti e clamorosi come quello uscito ieri l’altro dalle urne “commissariare” per 5 anni le regioni che non raggiungessero – come per i referendum – almeno il 50% + 1 dei votanti? Non si garantirebbe una maggior e più accorta governabilità e un monito agli schieramenti politici a darsi una regolata per non ripetere gli stessi errori?

Il prossimo 29 Novembre si celebra la XVIII (non lo evidenzio a caso) Giornata della Colletta Alimentare. Se questa è un’azione nobilissima sotto il profilo della “solidarietà”, ebbene è altresì la più clamorosa dimostrazione – insieme a tantissime altre, nel Paese con la corruzione, l’evasione e la tassazione tra le più elevate al mondo, a fronte della più bassa qualità dei servizi resi ai cittadini – del totale fallimento del “welfare” in Italia. In soli XVIII anni!!! Ovvero circa la durata vita della cosiddetta 2a Repubblica!!!

Cosa sarebbe questo Paese senza il “Volontariato”, quello onesto e realmente volontario, non quello che di ‘volontariato’ ha solo la definizione?

Qualcuno, per l’amor di Dio, come ha fatto il Papa in un anno nella Chiesa e a livello mondiale, vuole decidersi a fermarsi e riflettere su questa serie infinita di fallimenti che i cittadini – tutt’altro che anti-democratici e insensibili ai “valore” delle elezioni e del voto, non sanno più come esprimersi per far sentire le loro proteste se non attraverso l’astensione? E’ di ieri, 24 Novembre 2014, in prima pagina del Sole 24 Ore: <<Senza reddito nè lavoro 2milioni di famiglie rischiano il ‘default’>>. 2 milioni di famiglie sono almeno 5milioni di persone!!! E volete che questi, o quelli ormai prossimi a questa condizione – o quelli che l’hanno già addirittura ulteriormente peggiorata, sommando i quali si arriva a quasi 11milioni di persone, vadano a votare? Per chi? Per cosa?

Luigi A. Ciannilli

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