Politica
24 Novembre 2014
Cimarelli non rilascia per ora dichiarazioni. Malaguti consapevole: "Entrare in FdI è stata scelta di cuore"

Gli alleati di Fabbri fanno i conti

di Redazione | 3 min

malagutiGli alleati di Alan Fabbri fanno i conti e analizzano il voto, con i candidati Luca Cimarelli (Forza Italia) e Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia) che non sono riusciti a ottenere un posto in consiglio regionale. Delusione inevitabile, mista però alla consapevolezza che c’è ancora molto da fare per recuperare il terreno perduto.

Luca Cimarelli ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Lo farà probabilmente nelle prossime ore, affidandosi a un comunicato stampa, prendendosi il tempo di analizzare tutti di dati usciti dalle urne, che vedono Forza Italia all’8,36% in Regione e al 9,5% in provincia.

Mauro Malaguti ritiene che Fratelli d’Italia abbia più o meno tenuto (1,91% in Regione e 2,6% in provincia), ma “non possiamo comunque dire che sia andata bene, dato che ha vinto il centro sinistra, pur avendo perso molti voti”. “La Lega è cresciuto in maniera esponenziale – ha aggiunto Malaguti – e in un certo senso era prevedibile con il traino di Salvini. Ma il dato più preoccupante è quello dell’astensionismo”. “Per quanto mi riguarda – è l’analisi del candidato – non sono stato eletto, ma sapevo fin dall’inizio che avevo fatto una scelta difficile, cioé andare in un partito piccolo. E’ stata una scelta di cuore, perché questo è il partito in cui mi riconosco. Fratelli d’Italia si avvicina al 3% e io ho ottenuto quasi 600 preferenze, mentre quando mi trovavo nel Pdl ne ottenni 6.300: diciamo che la proporzione è stata più o meno mantenuta. “.

cimarelliOra per Malaguti si apre un periodo di impegno politico in FdI: “Continuerò a fare la mia attività nel partito, consapevole che abbia prospettive di crescita ulteriore anche in Emilia Romagna”. Quanto alle vicende giudiziarie  che lo coinvolgono insieme ad altri ex consiglieri regionali, nell’ambito dell’inchiesta sulle “speze pazze”, Malaguti si dice sereno: “Lo sono perché convinto di non aver fatto nulla di scorretto e attendero con molta tranquillità gli esiti dell’inchiesta in corso”.

“L’astensionismo è un dato da leggere con grande preoccupazione. Parlare di ‘disaffezione’ alla politica non è più sufficiente – è il commento di Paola Peruffo -. Per quanto riguarda Forza Italia non sono stupita. Paghiamo il sacrificio ad una certa autonomia in una logica di coalizione. Sicuramente servirà una riflessione interna per tornare ai principi su cui è nato il partito. Anche noi dobbiamo assumerci responsabilità rispetto al nostro elettorato. Personalmente sono soddisfatta. La mia non era una candidatura di servizio e l’ho dimostrato. Ora siederò sui banchi del consiglio comunale di Ferrara forte anche di questa esperienza, che nel contatto con le persone è stata soprattutto umana. E continuerò a privilegiare il dialogo alla contrapposizione partitica, convinta come sono che il buon senso oggi debba valere più dell’ideologia”.

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