Politica
24 Novembre 2014
Il candidato leghista: “Dove ci conoscono siamo il primo partito”

Fabbri: “Missione compiuta”

di Redazione | 4 min

fabbriScortichino. “Missione compiuta”. Il commento a caldo di Alan Fabbri al bar ‘Dal Mister’ di Scortichino, diventato per l’occasione base del suo comitato elettorale, è pieno di orgoglio. Fabbri ha perso, come previsto, ma la sua battaglia l’ha vinta eccome.

Tenere il Pd sotto il 50 percento e stare sopra Forza Italia, questi erano gli obiettivi di Salvini, entrambi raggiunti dal sindaco di Bondeno. La serata a Scortichino comincia presto, con il derby. Fabbri scioglie la tensione guardando il derby insieme ai suoi sostenitori, molto più emozionati di lui grazie al dato sull’affluenza fonte di tanti sogni e speranze. Tra tartine e tranci di pizza nessuno lo dice, ma in molte menti si concretizza la fantasia della presidenza. A dimostrarlo anche un trattore parcheggiato davanti al bar. “Che ci fa lì?”, “È di un militante, voleva venire col trattore ed è venuto”. E in effetti si nota la bandiera della Lega posizionata tra i fari.

Mezz’ora prima della chiusura dei seggi tutto il team di Fabbri tenta di ottenere qualche informazione, “non è che ci sono qualche exit poll?”. È ancora presto però, e Fabbri conferma la sua tensione: “Eh, sono un po’ emozionato”.

Quando iniziano ad arrivare i dati, e grazie alla sovrarappresentazione della circoscrizione di Ferrara si profila inizialmente il testa a testa, il candidato leghista si galvanizza: “Siamo sopra!”, urla a un certo punto. E, in casa sua, partono i cori da stadio. Lui fotografa gli schermi che mostrano il portale elezioni del Viminale, chiama i rappresentanti di lista, scherza sulle sezioni di Bondeno dove vince; tra i giornalisti in sala stampa invece scatta il panico per i dati sull’affluenza. “Una cosa così non si è mai vista”, ed in effetti è vero. Basti pensare a Bologna, dove il quorum è sempre stato raggiunto, referendum sull’eterologa compreso, e a queste elezioni si arriva a stento al 40%. Per Ferrara la musica non cambia.

L’eccitazione inizia a svanire lentamente poco prima dell’una. Iniziano ad arrivare i dati di Bologna e Modena, la forbice tra Bonaccini e Fabbri si allarga, si iniziano a lanciare un po’ di proiezioni. Quel sogno tanto accarezzato e che tanto vicino alla sua realizzazione pareva si sgretola, le risate di Fabbri si arrestano di colpo appena si ha la conferma di quanto sta accadendo con un tweet di YouTrend. La batosta però dura poco, se le speranze non si avverano le più rosee aspettative realistiche invece lo fanno: “Dove ci conoscono siamo il primo partito, Bonaccini sta sotto al 50”, continua a ripetere Fabbri.

“È un ottimo risultato”, e la folla applaude e ancora una volta lancia cori. “E Salvini?”, “Salvini è contento anche lui”. Dopo le mezze parole in libertà con i giornalisti arriva il momento: “Dai, chiamiamo Bonaccini”. Cinque minuti dopo si posiziona al centro del tavolo della sala stampa, con la sua gigantografia alle spalle e le telecamere davanti: “Oggi credo che siamo qui a commentare un dato molto positivo per quanto fatto dal centrodestra e in particolare dalla Lega Nord. I dati di adesso ci confortano molto, in alcuni seggi la Lega è anche il primo partito, ed è un dato credo molto positivo. Una cosa da notare è l’affluenza così bassa, che denota una disaffezione degli emiliano-romagnoli rispetto al voto politico che sembrava andare verso il Partito Democratico, mentre oggi assistiamo a un suo calo strepitoso. Un partito che sembrava avere la maggioranza assoluta dell’Emilia-Romagna e ora si sta appiattendo intorno al 50 percento. Per noi è un successo politico importante”.

La sua contentezza e la sua voglia di combattere Fabbri la rimarca anche ai microfoni di RaiNews 24 appena arrivato in via Aldo Moro a Bologna dopo aver lasciato Scortichino intorno all’una e mezza: “Il fatto che qualcosa non vada si vede anche dal voto regionale, ho preso più voti delle liste che mi sostenevano a differenza di Bonaccini. Il Pd è stato asfaltato da questa elezione, una regione di centrosinistra denota una forte disaffezione verso la politica. Questo è un risultato che cambia gli equilibri a livello nazionale, il volto nuovo della politica italiana è la Lega Nord. Ci prepareremo a fare un’opposizione forte ed organica”.

L’unico nodo ancora da sciogliere a questo punto, stante l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e di consigliere regionale, è cosa deciderà di fare Fabbri. “Vedremo nei prossimi giorni”, dice lui in quella conferenza stampa improvvisata. Secondo i beninformati, di ritorno da un pranzo con lui e la madre – che da giovane distribuiva l’Unità e non ne è pentita, ma ieri ha convintamente votato suo figlio –, il sindaco di Bondeno si sarebbe preso una decina di giorni per decidere. Nel frattempo, ed è l’unica cosa certa al momento, è che per domattina è prevista una conferenza stampa di Fabbri e Salvini in via Bellerio a Milano. Poi, una volta finita la sbornia elettorale, arriverà il momento delle decisioni. Irrevocabili.

Il video con le prime diochiarazioni di Fabbri

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