Cronaca
20 Novembre 2014
Parrucca bionda terrorizza via Bologna Rapinato il bar Putinati e forse un parrucchiere. Due arresti

Parrucca bionda terrorizza via Bologna

di Redazione | 3 min

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unnamedÈ entrato alle 23.25 di ieri sera nel bar Putinati con addosso una parrucca di capelli biondi, lunghi fino alle spalle, e un paio di occhiali da sole neri. Al bancone ha ordinato una birra. Dopo aver bevuto, e atteso che non vi fossero altri clienti (alcuni erano nella sala sul retro e altri fuori dal locale), ha estratto una pistola dalla cintura dei pantaloni appoggiandola sul bancone, intimando al titolare di aprire la cassa e di dargli quanto in essa contenuto.

Quest’ultimo, spaventato, ha tirato fuori cinque banconote da 5 euro e le ha consegnate al rapinatore, dicendogli che non aveva altro denaro in cassa. Afferrato il denaro l’uomo è uscito. Il gestore ha fatto però in tempo a seguirlo all’esterno e vederlo salire su un’auto di colore grigio parcheggiata nella piazzetta poco distante da Via Passega, dove c’era un complice ad attenderlo. I due sono fuggiti in direzione via Dell’Amicizia, ma il barista è riuscito ad annotare la targa e ha chiamato subito il 113.

Sul posto, al civico 220 di via Bologna, si è precipitata una volante della Polizia, che – ricevuti numero di targa e descrizione – si è messa alla ricerca della vettura percorrendo via Passega, via Ippolito Nievo e viale Krasnodar. Ecco quindi che, giunti dopo brevissimo tempo all’altezza del civico 91 di viale Krasnodar, gli agenti notano una macchina di colore grigio con la targa che differiva per una sola lettera da quella segnalata dal titolare del bar, ferma e parcheggiata con due persone a bordo.

I poliziotti hanno fatto scendere i due passeggeri (S.G., italiano di 41 anni, e G.B.M., rumeno di 25) e hanno notato sul tappetino del lato guida, in parte nascosta sotto al sedile, la canna di una pistola. Quanto basta per chiedere alla centrale l’invio di un’altra volante in appoggio.

Durante la perquisizione le forze dell’ordine hanno trovato dentro al giubbotto di uno dei due una parrucca bionda. I due sospetti sono stati portati in questura e sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici e agli altri accertamenti per verificarne l’identità.

Il 25enne non risultava avere precedenti, mentre S.G. era stato denunciato per reati contro il patrimonio, contro la persona e guida in stato di ebbrezza.

Dentro l’auto, oltre alla pistola in metallo tipo scacciacani, priva di tappo rosso, munita di caricatore al cui interno vi erano tre cartucce, sono stati trovati nella tasca della portiera anteriore un paio di occhiali da sole di colore nero, marca Armani, un paio di guanti colore grigio neri, e all’interno del portafogli di proprietà di S.G. c’erano le cinque banconote da 5 euro. Nel vano portaoggetti sul lato passeggero c’era anche un berretto in lana di colore nero con ritagli fatti, in maniera grossolana, all’altezza degli occhi, tipo passamontagna.

Intanto il titolare del bar viene a sapere dal proprietario di un negozio di parrucchiera vicino al suo esercizio, sempre in via Bologna, che le sue dipendenti – rimaste dopo la chiusura per le pulizie del salone – avevano poco prima, verso le 23, subito un tentativo di rapina da parte di un uomo che con la forza era entrato nel negozio. Dopo aver appoggiato la canna della pistola sulla spalla della malcapitata, le ha intimato di consegnargli il denaro. Mentre una di loro, non vista, si è nascosta per telefonare al titolare, la collega ha risposto di non avere denaro, consegnato al datore di lavoro. A questo punto l’uomo, vedendo arrivare il titolare del negozio, si è allontanato dileguandosi verso via Passega. Anche questa volta il bandito indossava una parrucca bionda e un paio di occhiali da sole.

Ora sono in corso gli accertamenti per verificare se anche questa tentata rapina è attribuibile a S.G..

Le descrizioni del malvivente fornite dalla donna corrispondono a quelle dell’uomo entrato nel bar Putinati, pur non essendo quest’ultima in grado di effettuare un riconoscimento sicuro.

Intanto S.G. e G.B.M. sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e condotti in carcere.

 

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