Si apre con la costituzione delle parti civili a Rovigo il processo sui presunti maltrattamenti all’interno della clinica di Istituti Polesani di Ficarolo, dove secondo la procura di Rovigo il personale medico e infermieristico si sarebbe reso protagonista di gravi abusi ai danni dei pazienti ricoverati. Il giudice ha infatti sciolto le riserve sulle parti da accogliere nel processo, accogliendo così le istanze dei familiari delle vittime e della società Istituti Polesani, riconosciuta come parte lesa nel processo contro i suoi dipendenti. Rimangono invece escluse dal procedimento l’Asl di Rovigo e l’Associazione italiana tutela della salute mentale (Aitsam): la prima per problemi di tempistiche nell’inoltro delle pratiche, la seconda per questioni di merito più inerenti ai capi di imputazione a cui dovranno rispondere gli indagati.
Il processo entrerà quindi nel vivo durante la prossima udienza, prevista in aprile. La prima decisione del tribunale caratterizzerà però tutto il prosieguo del procedimento, dal momento che la società Istituti Polesani è stata definitivamente riconosciuta come parte lesa nel processo. Una posizione sostenuta fin dal primo momento dai rappresentanti legali dell’azienda, al punto che i dipendenti invischiati nell’inchiesta erano stati licenziati in tronco dopo la notizia delle registrazioni effettuate dai Nas all’interno della clinica. Registrazioni in cui si vedono almeno 10 diversi dipendenti della struttura mettere in atto ogni genere di efferatezza verso gli inermi ospiti della struttura psichiatrica: secondo la procura sarebbero almeno 120 gli episodi di violenza che si sarebbero verificati a partire dal 2012. Schiaffi, pugni, spintoni, tirate di capelli, umiliazioni e vessazioni di ogni genere subiti dagli ospiti della struttura psichiatrica, venuti alla luce solo grazie alla denuncia di alcuni familiari dei pazienti che notarono tracce di lividi ed echimosi sui loro corpi.
Da queste segnalazioni erano partite le indagini della squadra mobile, condotte anche attraverso filmati e registrazioni ambientali in cui si vedono gli imputati all’opera all’interno della struttura. E da cui, secondo la procura di Rovigo, emergerebbero chiaramente i maltrattamenti condotti dal personale sanitario sui pazienti psichiatrici. Tra gli imputati del processo compare anche una ferrarese, la 47enne Candida Visentini, oltre a Monica Soriani, Marisa Visentin, Daria Furini, Elena Chieregatto, Lisa Simonetti, Lorena Cannizzaro, Gianni Balzan , Orazio Tiberio Muriana, e al medico Tiziano Gaio.