Anita. Hanno ottenuto ottimi risultati le due Giornate di Facilitazione a finalità Ecomuseale, organizzate dal Gal Delta 2000 ad Anita. Innanzi tutto una adesione massiccia e convinta, con oltre sessanta persone, rappresentanti di tutti i territori coinvolti. Intanto le sei realtà museali del Delta (Mesola, Argenta, Lagosanto, Comacchio, Villanova di Bagnacavallo e Cervia); ma anche amministratori locali, associazioni culturali, cooperative sociali, attori economici di vario tipo. Inoltre, la partecipazione è stata attiva da parte di tutti, dalle persone più esperte fino ai numerosi giovani presenti: individui di formazione differente, provenienti da vari mondi, con interessi specifici che univano la tradizione all’innovazione.

Il corso – coordinato da Angela Nazzaruolo, direttore del Gal Delta 2000, e aperto da Laura Carlini Farfagna, responsabile Servizi Musei dell’IBC-Emilia Romagna – aveva come obiettivo la trasmissione di una metodologia di autoformazione e un trasferimento di pratiche e know how fra i soggetti coinvolti, al fine di favorire la nascita di una rete ecomuseale: partendo dal presupposto che l’ecomuseo ha come obiettivo il coinvolgimento delle comunità e lo sviluppo locale. In ambito ecomuseale, la formazione avviene “dal basso”, e gli esperti espongono le proprie esperienze e le realtà in cui hanno operato.

Per il Gal si è trattato di un importante processo di animazione, finalizzato anche alla programmazione 2014-2020 del Piano di Sviluppo Rurale.
Il corso ha fornito ai partecipanti gli strumenti di coinvolgimento su come prendersi cura e interessarsi del patrimonio e dei saperi, e come fare a far sì che questo patrimonio diventi consapevolezza e programmazione territoriale condivisa. Gli ecomusei possono essere patrimoni che consentono di mettere insieme tante persone di formazione diverse, per condividere un glossario dove i progetti assumano significato comune.
Soddisfatta Angela Nazzaruolo, direttrice del Gal Delta 2000: “Credo che la partecipazione di tanti cittadini, dai giovani agli anziani, da volontari in pensione a studenti, dirigenti e amministratori, lavoratori in vari settori, rappresenti un ottimo esempio di come la collettività possa esprimere e condividere un percorso di sviluppo delle aree rurali, che potrà anche sfociare in progetti comuni del prossimo piano di azione locale leader 2020″.