Bondeno. Da Bondeno a Bologna e da qui fino a Roma. “Questo è l’asse che abbiamo costruito con impegno e responsabilità per arrivare ad una nuova proposta occupazionale che possa insediarsi nell’area dell’ex zuccherificio di Bondeno”. Massimo Sgarbi, segretario del Pd locale, racconta i due mesi passati a bussare a tutte le porte istituzionali.
“Appresa l’amara ma scontata conferma che l’accordo del pastificio era definitivamente saltato, non abbiamo perso tempo. Siamo riusciti ad ottenere un incontro tra il Ministero delle Politiche agricole, Finbieticola e Regione. Ieri ha avuto il suo epilogo e ha posto la parola fine alla bufala che ci hanno inculcato in tutti questi anni”. Parola fine per l’ambizioso progetto pastificio ma, si spera, non per la riconversione dell’area e il riassorbimento della forza lavoro: “Ci è stato detto che ci sono contatti con aziende interessate ma non sappiamo nulla di più – spiega il segretario Pd -. Noi comunque siamo disponibili a fare la nostra parte nelle trattative e puntiamo a progetti che siano a basso impatto ambientale che coinvolga il tessuto agro-alimentare del territorio”.
Ma la vicenda pastificio non è ancora conclusa, almeno per quanto riguarda Finbieticola che, racconta Sgarbi, avrebbe avviato una causa contro Thomas Food e avrebbe anche ottenuto lo sfratto di Enumplan dalla palazzina costruita nell’area dell’ex zuccherificio.
Rimane ancora pendente la questione dei lavoratori: “Il nuovo ad di Finibieticola – afferma Sgarbi – pur non entrando nel dettaglio, ha detto che stanno cercando di trovare una soluzione, sanno benissimo che non possono licenziarli così e lasciarli a piedi”.
Sgarbi insieme alla sua segreteria incontrerà i cittadini di Bondeno in una serie di incontri per spiegare quali sono le prossime attività da portare avanti e le alternative che metteranno sul tavolo di Finbieticola. “Saranno diverse serate che coinvolgeranno anche le frazioni, aperte a tutti, perché l’opportunità di un insediamento industriale è un bene di comune e i Bondenesi hanno il diritto di essere informati – precisa il segretario e rilancia – siamo rimasti sorpresi che, dopo un fallimento di queste proporzioni, la giunta Fabbri e il sindaco stesso non abbiano ancora mosso un dito per correre ai ripari. Nei mesi precedenti alle elezioni amministrative avevano garantito ai cittadini di Bondeno che l’accordo con Thomas Food era cosa fatta. Come opposizione in consiglio comunale, non abbiamo mai intralciato il cammino di questa grande opera di sviluppo industriale che negli anni aveva previsioni di 400 posti di lavoro, ma eravamo consapevoli che il nostro scetticismo era fondato”.