Bondeno
31 Ottobre 2014
Accusato di estorsione un imprenditore agricolo per aver allontanato il creditore dopo una minaccia armata

Spara verso l’ex dipendente per non pagare il debito

di Ruggero Veronese | 2 min

pistolaBondeno. Aveva rimandato per mesi il pagamento di un debito di lavoro a un ex dipendente, fino a quando non si è trovato il suo creditore ad attenderlo con fare minaccioso di fronte alla porta di casa. Ed è a quel punto che, dopo l’ennesima accesa discussione, ha estratto una pistola e ha fatto partire un colpo in terra, cercando di spaventare il pretendente ma rimediando soltanto una denuncia per estorsione.

È da questa vicenda che nasce il processo ora in corso nel tribunale di Ferrara, che vede alla sbarra l’imprenditore agricolo bondenese Andrea Cattabriga. I fatti avvengono alla fine del 2011, quando un suo ex dipendente comincia a reclamare i propri compensi arretrati – circa 3mila euro – per la campagna di raccolta dei meloni. Cattabriga rimanda per qualche mese il pagamento, a causa di difficoltà economiche, e nel frattempo produce assieme al proprio creditore una scrittura privata in cui fissa a novembre la consegna di quanto dovuto. Passano però i mesi e il lavoratore non ha ancora ricevuto nulla. Le sue richieste cominciano a farsi insistenti e i rapporti tra i due si fanno sempre meno cordiali.

Si arriva così al punto di rottura: scaduto il termine fissato dalla scrittura privata, l’ex dipendente si presenta a casa dell’imprenditore bondenese e chiede il pagamento immediato del debito. Ne nasce una lite violenta e che termina con Cattabriga che dà in escandescenze. E che, dopo aver estratto una pistola, la punta verso terra, di fianco al suo creditore, e preme il grilletto.

Un tentativo di dissuadere l’ex dipendente che – almeno nell’immediato – ha l’effetto sperato: l’uomo infatti (assai comprensibilmente) desiste dalla sua pretesa di saldo immediato. Ma non ha intenzione di lasciar cadere la questione e infatti raccoglie il bossolo del proiettile e si reca dai carabinieri per denunciare il fatto. I militari effettuano i riscontri balistici e sequestrano la pistola da cui era partito il colpo, dando così il via all’indagine verso Cattabriga. L’accusa è di estorsione, dal momento che secondo il pm Alberto Savino l’imprenditore sarebbe riuscito attraverso una minaccia violenta a ottenere un ingiusto profitto: i 3mila euro del debito non saldato. Il pagamento in realtà fu effettuato una settimana dopo questo episodio, riportando così la tranquillità nei rapporti tra Cattabriga e il suo ex lavoratore, che ha scelto di non costituirsi parte civile nel processo.

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