Cento
31 Ottobre 2014
Appello nazionale e locale per ridurre il rischio di ludopatia

Cento ‘scommette’ contro il gioco d’azzardo

di Redazione | 4 min

slot machineCento. Martedì 29 settembre il consiglio comunale di Cento ha votato all’unanimità a favore dell’ordine del giorno dedicato a “contrasto, prevenzione, riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”. L’odg – promosso da Marcella Cariani (capogruppo Pd) , Denis Zappaterra (gruppo Pd) e Cinzia Carlotti (capogruppo FdS) – ripercorre la difficile problematica della dipendenza dal gioco d’azzardo e le possibili soluzioni per affrontare un fenomeno sempre più in espansione.

In Italia il gioco d’azzardo, con un fatturato annuo di oltre 79 miliardi di euro nel 2011, rappresenta la terza azienda del Paese dopo Eni e ha registrato una crescita costante e significativa negli ultimi anni, di pari passo all’intensificarsi della crisi economica che ha eroso i risparmi delle famiglie e cancellato un gran numero di attività imprenditoriali. Un problema che non risparmia la nostra regione: nella sola Emilia-Romagna, il giro d’affari è stato di oltre 6,3 miliardi di euro nel 2011, con una spesa pro-capite di 1.442 euro, più alta della media nazionale (che si attesta a 1.323 euro). In Italia sono 15 milioni i giocatori abituali, di cui 3 milioni a rischio patologico e circa 800mila già patologici: la ludopatia è infatti una patologia rientrante nel gruppo dei disturbi ossessivo-compulsivi. Spesso intorno ai luoghi del gioco d’azzardo, si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche la criminalità organizzata che, in maniera diretta o indiretta, gestisce il mercato del gioco e altre attività quali estorsione e riciclaggio. La commissione parlamentare antimafia dichiara che sono oltre 50 miliardi di euro all’anno, tra gioco legale e illegale, quelli su cui le mafie “mettono le mani”.

“Le dimensioni assunte dal fenomeno – spiegano i tre consiglieri centesi – ne fanno una vera e propria piaga che ha ricadute distruttive sulla vita di singoli cittadini e delle loro famiglie, ma ha anche un enorme costo sociale, calcolato in 5-6 miliardi l’anno solo per la cura di queste dipendenze. Già diverse regioni, fra cui l’Emilia-Romagna, hanno avviato con risorse proprie e in collaborazione con il privato sociale, percorsi sperimentali di presa in carico delle persone con questa dipendenza (come, ad esempio, il progetto di accoglienza “Pluto” partito nel 2011). Sempre nel 2011 nella nostra regione, 640 persone sono state seguite dai Sert perché dipendenti dal gioco d’azzardo (erano 512 nel 2010). Gli utenti che arrivano ai Sert sono in prevalenza uomini (79,5%) e abbastanza giovani. In almeno un quarto dei casi queste persone hanno altre patologie associate, come dipendenza da sostanze o patologie psichiatriche”. Il Comune di Cento si è già dimostrato sensibile a questa tematica: nel mese di marzo, infatti, aveva promosso la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo”.

Cariani, Zappaterra e Carlotti mettono in luce che gli “enti locali chiedono maggiori poteri sulla regolamentazione di distanze ed orari degli esercizi che ospitano dispositivi per il gioco d’azzardo e di potere esprimere un parere vincolante sull’insediamento di queste attività, oggi completamente in capo ai Monopoli di Stato”. Per questi motivi il consiglio comunale di Cento invita il parlamento ad emanare velocemente una normativa nazionale tesa a limitare la diffusione del gioco d’azzardo, che riconosca ampio potere ai sindaci sulla regolamentazione di dette attività sul territorio e che destini parte del ricavato dal mercato del gioco d’azzardo ai Comuni ed al Servizio Sanitario Nazionale per la copertura dei costi sociali e sanitari legati alle ludopatie e chiede il parlamento a dare, al più presto, idonea ed effettiva copertura ai Lea individuati dal decreto Balduzzi attraverso ulteriori stanziamenti in sanità.

L’appello continua a livello locale: “Invitiamo il sindaco e la giunta ad avviare una campagna attraverso le associazioni di categoria dei commercianti e il sito del comune, per informare che chi sceglie di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature, può avvalersi del marchio regionale “Slot freE-R”; a sensibilizzare il mondo della scuola sul problema della ludopatia e delle problematiche sociali ad essa connesse; a informare i propri dirigenti in merito all’ordinanza del consiglio di Stato e della sentenza della corte costituzionale, affinché si rispetti nel territorio centese quanto riconosciuto; a informare il consiglio comunale, tramite la Commissione Consigliare competente, in merito alla situazione nel territorio centese. Si chiede inoltre al sindaco Lodi, quale presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alto Ferrarese, di dare risalto a questo ordine del giorno in sede di giunta dell’Unione, invitando i sindaci a portare analogo testo in discussione nei propri consigli”.

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