Comacchio
29 Ottobre 2014
Di Munno: "Pochi mezzi di Ami e poca sicurezza per i ragazzi"

Scuolabus, un’ora per fare 10 km

di Redazione | 4 min

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IMG_4849Comacchio. Il problema del trasporto scolastico nel Comune di Comacchio è ben lontano da una soluzione. A tornare alla carica contro le “non credibili affermazioni di Ami” e le “imbarazzanti non risposte dell’amministrazione comunale” è il consigliere comunale Antonio Di Munno che, con il suo gruppo di Forza Italia – Il Faro, si è appostato di fronte alla scuola media di piazza Dante Alighieri per verificare la veridicità delle rimostranze. E il quadro che ne è emerso non è tra i più tranquilli.

“Gli alunni escono alle 13.25 e gli scuolabus arrivano alle 13.38 circa – fa notare Di Munno. – Nell’attesa i ragazzi occupano in massa la sede stradale, correndo gravi rischi di ogni tipo: alcuni nel gioco d’attesa sono caduti sull’asfalto, altri hanno rischiato di essere travolti dai mezzi in transito, senza la presenza di alcun personale preposto alla vigilanza, come la polizia municipale”. Questo cosiddetto “abbandono degli alunni”, a detta del consigliere comunale, comporta ulteriori problemi: i ragazzi diventano facile preda del mercato sempre agguerrito del narcotraffico e in caso di intemperie atmosferiche non esiste la benché minima protezione, mentre in passato i pullman attendevano gli studenti, che uscendo da scuola salivano direttamente.

I problemi non finiscono qui. “Durante l’osservazione abbiamo rilevato alcuni alunni viaggiare in piedi nello scuolabus – denuncia Di Munno – e il fenomeno è maggiormente accentuato nei servizi extraurbani per Ferrara e Ravenna, dove si è verificato anche che alcuni ragazzi non sono stati fatti salire a bordo per sovraccarico. In questo modo alcuni alunni, distanti a circa 10 km scarsi dalla scuola media, giungono a casa dopo oltre 60 minuti. Inoltre il personale addetto al servizio non è remunerato nel rispetto del Ccnl ed in proposito esistono vertenze davanti al giudice del lavoro. Forse sarebbe opportuno sollecitare un intervento dell’ispettorato del lavoro”. Una ‘minaccia’ che scaturisce dopo un anno di interpellanze, interrogazioni e approfondimenti che, secondo Di Munno, “sono rimasti senza risposta e che non fanno tornare i conti, a danno della collettività e della sicurezza dei ragazzi”.

IMG_4843Così il consigliere di Fi ripresenta all’amministrazione comunale un’interpellanza che “evidenzia palesemente l’incapacità gestionale di un servizio efficace per i nostri ragazzi e la disattesa di un capitolato dei cittadini di Comacchio”, riferendosi al capitolato di aggiudicazione del servizio ad Ami, secondo cui sono previsti l’utilizzo di 12 scuolabus per 12 linee, con una percorrenza di 225.90 km e con un importo di aggiudicazione di circa 400mila euro, e alla stessa Ami vengono riconosciuti a titolo oneroso anche compiti di controllo e verifica, circa la qualità ed efficienza del servizio. Eppure Ami asserisce che sono utilizzati 6 mezzi ed altri 6 mezzi fungono e sono a disposizione per scorta. Una scelta che a Di Munno “pare inverosimile” e per cui “è ragionevole chiedersi come sia possibile rispettare le percorrenze kilometriche con l’impiego di soli 6 mezzi, a copertura delle dodici linee indicate nel contratto, quando il numero di scuolabus necessari era stato calcolato proprio sulla base di 12 linee”.

Inoltre, sempre a detta del capogruppo de Il Faro, “non risulta che la verifica ed il controllo del servizio venga effettuata adeguatamente. In proposito sottolineiamo che anche l’amministrazione comunale ha doveri di verifica e controllo istituzionale, non potendo esimersi per il fatto che tale prestazione sia stata devoluta all’aggiudicataria, e ciò in considerazione di note lamentele degli utenti peraltro diffuse dagli organi di informazione nei mesi scorsi, nonché dalle sollecitazioni rappresentate con le nostre precedenti interpellanze”. I dubbi continuano anche sul fronte della “tabella riepilogativa di tutti i Comuni” del capitolato tecnico di Ami in ordine ai mezzi e km percorsi: “Come è possibile – si chiede Di Munno – che alcuni comuni a pressoché equivalenza di km e mezzi spendono almeno 100mila in meno rispetto al Comacchio? Esiste un piano di percorrenza tra Ami e Comune di Comacchio, ove vengono verificate percorrenze, le relative linee ed i mezzi da impiegare? La convenzione sottoscritta con Ami è stata sottoposta a verifica?”. Domande che, secondo il consigliere comunale, dovrebbero già avere avuto risposta dopo i vari solleciti presentati attraverso le interpellanze di Fi.

“Il capitolato è stato palesemente disatteso sia da Ami che dal Comune – sottolinea Di Munno – anche se entrambi gli enti hanno il diritto e il dovere di verificare effettivamente il rispetto del capitolato. Per questo preme evidenziare a questa amministrazione – apparentemente attenta alla spesa pubblica e ai compensi degli amministratori pubblici (come ad esempio la questione del dirigente di Cadf posta in un recente consiglio comunale) – considerato che i dirigenti di Ami e Sst (società che gestisce il servizio) sono lautamente pagati parimenti a quelli del Cadf del quale non si è fatta alcuna valutazione tecnico professionale, nella fattispecie del trasporto pubblico, giova ricordare che nel settore i rispettivi amministratori hanno già dimostrato le loro incapacità con Acft (9 milioni di debiti per poi svenderla ad Atc) come ben si sa le vie politiche della Corte Estense sono stupefacenti, come al solito a danni dei cittadini comacchiesi. Quando esisteva una vera etica morale – conclude Di Munno – gli amministratori delle parti in causa avrebbero rassegnato le dimissioni”.

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