Politica
25 Ottobre 2014
La cooperativa: “Avviene tutto nella massima trasparenza”

Rendine chiede conto delle spese legali di Camelot

di Redazione | 2 min
Francesco Rendine

Francesco Rendine

Spese legali per assistenza ai richiedenti asilo da verificare. È quanto chiede in una interpellanza il consigliere comunale di Gol Francesco Rendine. Che punta nuovamente il dito contro la cooperativa Camelot. Dopo la risposta data in conferenza stampa sulle attività della cooperativa sociale, il consigliere di opposizione torna alla carica affermando che “il sindaco chiacchiera molto ed agisce poco e male, infatti dopo aver propagandato la necessità di tagli e conseguentemente predisporre una graduatoria delle priorità nei finanziamenti alle associazioni non ha fatto nulla”.

Ecco allora che Rendine fa presente come Camelot e Csii (Centro Servizi Integrati per l’Immigrazione) abbiano “ricevuto dei fondi pubblici per le spese legali nonostante si propagandi che le consulenze del Csii siano gratuite”.
“Camelot e Csii – spiega il fondatore di Gol – affidano a dei legali dei ricorsi tutte le volte che ai richiedenti asilo politico viene negato dalla Commissione territoriale il riconoscimento della protezione internazionale ma in questo caso non vi sono spese dell’associazione poiché i ricorrenti vengono ammessi al patrocinio a spese dello Stato e quindi è lo Stato che liquida i legali”.

Sulla base di questo Rendine chiede a sindaco e assessore delegato se siano state “corrisposte senza ragione alcuna da Camelot o dal Csii delle spese legali a favore di un avvocato ben preciso a cui vengono dirottate da anni le pratiche senza una gara o altro e conoscerne la motivazione e l’ammontare” e “per quale ragione sono escluse altre associazioni che operano sul territorio e favorita sempre Camelot sempre naturalmente senza gara”.

Non si fa attendere la replica di Camelor, che fa notare come “il Csii offre servizi di consulenza di altissimo livello sia per cittadini italiani che stranieri e anche per enti vari in materia migratoria: c’è la presa in carico della persona con un intervento quasi quotidiano che affianca il richiedente asilo dall’accoglienza alla protezione all’integrazione”.
Quanto ai ricorsi, “ne stiamo facendo alcuni attraverso legali scelti mettendo a disposizione dei rifugiati l’elenco degli avvocati che eseguono il patrocinio gratuito e attraverso legali che hanno svolto un corso di formazione organizzato dal Comune e dall’ordine professionale. Quindi con la massima trasparenza”.

Per rispondere all’accusa di presunta esclusione di altre associazioni dal capitolo profughi, la cooperativa fa presente che “c’è una infinità di soggetti che sta lavorando all’emergenza profughi, dalla Città del ragazzo a Vivere più, Viale K, Associazione Mons. Franceschi, l’Opera don Calabria, la Caritas…”.

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