Eventi e cultura
25 Ottobre 2014
Domenica tutta la diocesi in un'iniziativa di solidarietà per i cristiani in Medio Oriente: “Non dimentichiamo i nazareni di Iraq, Siria e Africa”

In marcia per i cristiani perseguitati

di Ruggero Veronese | 4 min

unnamed (20)“Sembra che si sia persa la consapevolezza del valore della vita umana, sembra che la persona non conti e si possa sacrificare ad altri interessi. E tutto ciò, purtroppo, nell’indifferenza di tanti”. Con queste parole Papa Francesco ha aperto lunedì scorso 20 ottobre il Concistoro nel quale 86 tra cardinali e patriarchi di tutto il mondo si sono confrontati sulla situazione del Medio Oriente per sostenere i cristiani perseguitati, vittime di brutalità e violenze “inimmaginabili”. Questa situazione ingiusta richiede – ha affermato – oltre alla nostra costante preghiera, un’adeguata risposta”.

“Come sollecitato da Papa Francesco – è l’invito della diocesi di Ferrara – è dunque necessario promuovere con urgenza tutte le azioni possibili per dare a questo problema una adeguata risposta e per far sì che i politici, i governi e le istituzioni a tutti i livelli ne siano più consapevoli. Di conseguenza, si avrebbe un intervento decisivo che potrebbe fermare rapidamente le torture, gli omicidi, le persecuzioni e lo sterminio che stanno subendo migliaia, centinaia di migliaia di cristiani, a causa della loro fede.  Come sta ripetendo da settimane l’arcivescovo Louis Raphael I Sako (Patriarca della Chiesa Cattolica Caldea), autentico testimone degli orrori perpetrati contro i cristiani in Iraq, “Il mondo non ha ancora capito la gravità di questa situazione”, appello che riflette l’esasperazione di una popolazione cristiana ancora abbandonata dal mondo. Le sofferenze dei cristiani sfollati, assieme a quelle delle altre minoranze, stanno crescendo sempre più: i loro bisogni aumentano e i loro timori per le incertezze sul futuro dei figli traumatizzati, delle città depredate e delle case svuotate, li lasciano senza sonno”.

In questo contesto il neonato “Centro Culturale San Massimiliano Kolbe”, da poco sorto nell’ambito della Parrocchia di Santo Spirito promuove, con il sostegno dell’Arcivescovo di Ferrara Comacchio Luigi Negri, domenica 26 ottobre una marcia di preghiera e di sensibilizzazione pubblica a favore dei cristiani perseguitati. Per dare voce a questi perseguitati ecco dunque l’invito ad una mobilitazione che coinvolga tutti i movimenti e le associazioni cattoliche cittadine e diocesane, come pure i singoli credenti, affinché “una presenza robusta di popolo possa rendere la manifestazione più significativa nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica”. Alle 15.30 presso il teatro dell’Istituto san Vincenzo in piazza Ariostea interverrà inizialmente l’arcivescovo Negri per portare con un saluto la sua benedizione all’iniziativa e quindi saranno proposte alcune testimonianze delle sofferenze dei cristiani in Iraq.

Al termine, verso le 16.15 si avrà poi il ritrovo nel Porticato antistante l’Istituto e avrà così inizio la marcia. Ad aprire il corteo sarà la Croce, quindi, in silenzio i partecipanti, alcuni dei quali contrassegnati dalla lettera “nun” ن di nazareni, come manifestazione di compartecipazione al dramma dei perseguitati per la fede (infatti la ن  è la venticinquesima lettera dell’alfabeto arabo – la Nūn, equivalente alla nostra “n” – ed è il segno con cui i seguaci del califfato islamista Isis stanno marchiando le case e gli edifici dei cristiani in Iraq)  e come testimonianza per l’intera cittadinanza. L’itinerario della camminata raggiungerà – attraverso le vie Palestro e Bersaglieri del Po – Piazza Trento e Trieste e infine la Cattedrale, dove si avrà, alle 17.20, la preghiera del Santo Rosario al fine di implorare dalla Madonna delle Grazie gli aiuti necessari per una soluzione ragionevole alla tragica situazione. Segno di ulteriore impegno sarà la ripresa e il rilancio della campagna dell’agenzia di stampa Asianews “Adotta un cristiano a Mosul” per continuare a raccogliere i fondi al fine di far pervenire in modo tempestivo gli aiuti necessari ai rifugiati.

Questo, infine, il messaggio fatto pervenire agli organizzatori dal Patriarca dei Caldei in persona per l’iniziativa, per la Chiesa di Ferrara e la Città. Così scrive Sua Beatitudine Louis Raphael y Sako: “Cari fratelli e sorelle, grazie per la vostra fraternità e carità con i nostri fedeli dell’Iraq che sono stati cacciati dai loro villaggi e casi e vivono rifugiati nelle chiese, scuole e tende. Viviamo in un tempo di sofferenza e di preghiera credendo che un giorno la resurrezione arriverà… Alla fine del tunnel c’è la luce. Noi dobbiamo percorrere passo dopo passo, per non cadere, dandoci una mano tra le chiese e le comunità che vivono la stessa sorte. Per quanto riguarda i paesi occidentali, che non hanno altro ideale che il denaro, voglio dire che si deve mettere l’uomo, la persona umana, al centro delle preoccupazioni. E ricordatevi che “l’uomo non vive di solo pane”! Alla mia gratitudine per la vostra iniziativa si accompagna la preghiera mia e di tutta la comunità per tutti voi  e specialmente  per  il vostro carissimo arcivescovo, monsignor Negri. Il Signore vi benedica. E benedica la vostra città Ferrara”.

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