Terre del Reno
25 Ottobre 2014
Il sindacato: "Spiace notare che la vicenda venga inquadrandosi solo come un problema di ordine pubblico"

Proteste Mirror, il disappunto della Cgil

di Redazione | 2 min

cobasSant’Agostino. La Cgil Camera del Lavoro di Ferrara esprime il proprio disappunto e la propria preoccupazione per il protrarsi delle tensioni che si sono sviluppate all’interno della vertenza Mirror.

“Tensioni che – afferma il sindacato – non avranno fine, perché così sarà, fin tanto che non si troveranno soluzioni concertate sul piano lavorativo. Spiace considerare che la vicenda vada sempre più inquadrandosi come una problematica di ordine pubblico, di uno scontro fra opposti interessi, di una disputa tra lavoratori italiani e lavoratori immigrati, quando al contrario la ribellione dei lavoratori della logistica, ha avuto come causa quella di non accettare con passiva rassegnazione, l’emarginazione sociale dovuta alla perdita dell’occupazione e del reddito. Rivendicando certamente una condizione futura migliore, magari sottratta allo sfruttamento, perpetuato attraverso bassi salari e una inaccettabile intensificazione dei ritmi e dei carichi di lavoro”.

“Si può certamente discutere sull’appropriatezza dei mezzi  – prosegue la Cgil – e degli strumenti messi in atto per organizzare la protesta e sulla utilità della radicalizzazione delle forme di lotta adottate. Su questi temi si possono legittimamente nutrire pensieri diversi e avere differenti sensibilità. Ma ciò che le istituzioni locali, le organizzazioni di rappresentanza datoriali, i soggetti addetti alla vigilanza, gli organi di informazione, dovrebbero condividere è che la sostanza della vicenda , il suo cuore ,segnala la degenerazione di un sistema, il cui innesco è dato dall’assenza di principi e regole”.

Per il sindacato la questione Mirror “è emblematica di come l’iniziativa privata, per quanto libera, qualora preveda l’assegnazione di servizi a terzi attraverso il conferimento di un appalto, non possa essere disgiunta dalla preoccupazione di garantire la continuità lavorativa dei lavoratori già occupati negli appalti e il mantenimento di condizioni contrattuali dignitose”.

La Cgil, pur non essendo stata investita direttamente nella specifica vertenza, “nella consapevolezza che il tema dibattuto in Mirror investe un piano di discussione che trascende la specificità aziendale”, annuncia l’assunzione di una iniziativa, tesa alla definizione di un modello regolativo valido per tutto il territorio; applicabile nei riguardi delle attività di terziarizzazione in occasione dei cambi gestione degli appalti, soprattutto di quelli che rappresentano l’ultimo anello della catena e sui quali, proprio per tale motivo, si scaricano le riduzione dei costi e dei diritti delle persone.

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