“Sembra che si sia persa la consapevolezza del valore della vita umana, sembra che la persona non conti e si possa sacrificare ad altri interessi. E tutto ciò, purtroppo, nell’indifferenza di tanti”. Con queste parole Papa Francesco ha aperto lunedì scorso 20 ottobre il Concistoro nel quale 86 tra cardinali e patriarchi di tutto il mondo si sono
confrontati sulla situazione del Medio Oriente per sostenere i cristiani perseguitati, vittime di brutalità e violenze “inimmaginabili”. Questa situazione ingiusta richiede – ha affermato – oltre alla nostra costante preghiera, unʼadeguata risposta”. Come sollecitato da Papa Francesco, il Centro Culturale San Massimiliano Kolbe ritiene dunque necessario promuovere con urgenza tutte le azioni possibili per dare a questo problema una adeguata risposta e “per far sì che i politici, i governi e le istituzioni a tutti i livelli ne siano più consapevoli”.
In questo contesto il neonato “Centro Culturale San Massimiliano Kolbe” ha promosso, con il sostegno e la benedizione dell’arcivescovo di Ferrara Comacchio Luigi Negri, per il prossimo 26 ottobre una marcia di preghiera e di sensibilizzazione pubblica a favore dei cristiani perseguitati. Per dare voce a questi perseguitati ecco dunque l’invito ad una mobilitazione che coinvolga tutti i movimenti e le associazioni cattoliche cittadine e diocesane, come pure di tutti gli uomini di buona volontà, affinché una presenza robusta di popolo possa rendere la manifestazione più significativa nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Introdotto da don Emanuele Zappaterra, sacerdote diocesano dal cuore missionario, fresco di nomina a Rettore Maggiore del Seminario Arcivescovile di Ferrara, l’evento sarà preceduto dalla testimonianza di una donna, autentica testimone della vita difficile dei cristiani in Iraq. Il suo intervento si terrà alle 15.30 presso il teatro dell’Istituto san Vincenzo in piazza Ariostea.
Al termine della testimonianza si avrà poi il ritrovo nel Porticato antistante l’Istituto e avrà così inizio la marcia. Ad aprire il corteo sarà la Croce, quindi, in silenzio i partecipanti, alcuni dei quali contrassegnati dalla lettera “nun” نﻥ di nazareni, come manifestazione di compartecipazione al dramma dei perseguitati per la fede (infatti la نﻥ è la venticinquesima lettera dell’alfabeto arabo – la Nūn, equivalente alla nostra “n” – ed è il segno con cui i seguaci del califfato islamista (Isis) stanno marchiando le case e gli edifici dei cristiani in Iraq) e come testimonianza per l’intera cittadinanza. L’itinerario della camminata raggiungerà – attraverso le vie Palestro e Bersaglieri del Po – piazza Trento e Trieste e infine la Cattedrale, dove si avrà, alle 17.20, la preghiera del Santo Rosario al fine di implorare dalla Madonna delle Grazie gli aiuti necessari per una soluzione ragionevole alla tragica situazione. Segno concreto di ulteriore impegno sarà la ripresa e il rilancio della campagna dell’agenzia di stampa Asianews “Adotta un cristiano a Mosul” per continuare a raccogliere i fondi al fine di far pervenire in modo tempestivo gli aiuti necessari ai rifugiati.