25 Ottobre 2014
Il presidente Di Lascio replica. "Sono falsità". E annuncia querele

Ordine dei Medici, “intimidazioni per le elezioni”

di Elisa Fornasini | 6 min

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Da sinistra: Stefano Bighi, Maria Adelina Ricciardelli, Irene Marchi, Giulia Nappi e Massimo Bevilacqua

Da sinistra: Stefano Bighi, Maria Adelina Ricciardelli, Irene Marchi, Giulia Nappi e Massimo Bevilacqua

Alla vigilia della seconda elezione per il rinnovo degli organi ordinistici dell’Ordine dei Medici (quindi Consiglio direttivo, Collegio revisori dei conti, Commissione albo odontoiatri per il triennio 2015-2017), indetta per sabato 25, domenica 26 e lunedì 27 ottobre per il mancato raggiungimento del quorum alla prima convocazione, è stato svelato l’arcano della mancata presentazione tempestiva della nuova lista ‘L’Alleanza giusta’ che concorrerà contro la storica lista ‘Dignità medica’: ovvero, a detta dei medici, l’ostruzionismo. I membri della nuova lista, che dopo 15 anni vogliono espugnare la ‘fortezza’ di Bruno Di Lascio candidato per la sesta volta come presidente, riferiscono di essere stati ostacolati per le elezioni con intimidazioni e forti pressioni. “Avevamo la lista già pronta a settembre – racconta il portavoce Massimo Bevilacqua – ma quattro dei nostri membri hanno cominciato a ricevere velate ‘minacce’ (corretto subito in suggerimenti, ndr) per ritirare la propria candidatura. Come segno di protesta per queste forti pressioni ricevute da persone – afferma Bevilacqua – legate alla lista di Di Lascio o dai non amanti del cambiamento, abbiamo deciso di non presentarci alla prima elezione anche per avere il tempo di riformare la lista”. Tre delle quattro persone sotto pressione (che non vengono nominati dai rappresentanti della lista) hanno ritirato la propria candidatura e il gruppo ha dovuto sostituirli con altri nominativi per raggiungere la quota di 15 medici necessari a formare il nuovo consiglio direttivo.

“L’ostruzionismo è continuato anche dopo le elezioni – dichiara Bevilacqua – perché ci hanno rallentato il percorso di informazione, a partire dal reperimento delle etichette per informare i medici di questa nuova lista. Ci hanno danneggiato anche anticipando le elezioni a metà ottobre, quando si sono svolte sempre alla fine di novembre”. Ma l’affronto più preoccupante è probabilmente quello verificatosi ieri durante l’incontro tra le due liste. “Avevamo chiesto un appuntamento con il gruppo di ‘Dignità medica’ per chiedere un osservatore autorizzato alle elezioni – spiega il portavoce – ma Di Lascio ci ha risposto che questo è un reato”.

La preoccupazione principale della lista ‘L’Alleanza giusta’ è, in pratica, il rischio di brogli: “Abbiamo la forte perplessità che il voto non possa essere trasparente – sottolinea Bevilacqua – anche perché il presidente del seggio è il presidente dell’ordine”. Al posto dell’osservatore autorizzato, quindi, c’è il rischio che qualcuno si ‘apposti’ al seggio per controllare se il numero dei votanti corrisponda davvero al numero delle schede che, al termine dello scrutinio, verranno come sempre bruciate. Non si tratta comunque di una corsa alle urne: su tremila persone aventi diritto, alla prima convocazione si sono presentati in 621, mentre per le scorse elezioni la quota si aggirava intorno ai mille votanti. “Il 20% di partecipazione – commentano i membri della nuova lista – testimonia in maniera inequivocabile una sfiducia generale dei medici verso le prospettive della professione e una disaffezione verso la politica ordinista degli ultimi anni”.

A detta dei rappresentanti del gruppo, infatti, cinque mandati di tre anni cadauno sono davvero troppi: “Dopo 15 anni non ci sono più le condizioni per lavorare in maniera serena” dichiarano i membri, rimarcando tutti gli ostacoli che si sono trovati di fronte nel presentare una nuova lista, “una situazione di svantaggio operativo che denota la poca limpidezza dell’attuale Ordine dei Medici”. “Per tutti questi motivi la nostra è una lista di cambiamento per modificare la politica ordinista in nome della trasparenza, una lista che propone gente nuova e che dà rilevanza alle quote rosa avendo candidato sei medici donna”. Il gruppo, però, non ha indicato il nome del presidente per tenere fede al principio secondo cui “questo ruolo deve essere vissuto come un servizio e non come una proprietà”. A parlare è sempre Bevilacqua che mette in luce che “abbiamo voluto dare un segno di discontinuità rispetto al passato non indicando un nome, ma una squadra che presenta e vuole realizzare un programma. E il tempo che ci siamo dati è di 6 anni (2 mandati) dopodiché si cambia, invece c’è chi si presenta per la sesta volta dopo 15 anni di proclami di poche realizzazioni. D’altra parte il regolamento elettorale non prevede l’indicazione del candidato presidente: sarà poi il consiglio a decidere in base a voglia di lavorare, tempo disponibile e capacità senza essere influenzato da nessuna lobby”.

Accuse durissime, che al momento si basano ovviamente univocamente sulla parola dei rappresentanti dell”Allenza’, che trovano replica in un Bruno Di Lascio che si dice “sgomento”. “Accuse di questo tipo – afferma il presidente dell’Ordine -, se fossero vere, vista la loro gravitá, non andrebbero palesate in una conferenza stampa, ma denunciate in procura. Cosi peró non é stato, a dimostrazione che sono falsità. E proprio perché sono falsitá,  costoro risponderanno nelle opportune sedi delle imputazioni fatte”.

Tornando al programma della lista antagonista, il punto fondamentale è quello di “limitare a due mandati la carica di presidente dell’Ordine perché in sei anni c’è tempo sufficiente per mettere in pratica ciò che si programma, dopo potrebbe diventare uno strumento di potere”. Tra gli altri obiettivi del programma figurano: prestare maggiore attenzione ai problemi di tutte le categorie dei medici rispettando la legge del 21 agosto 2014 sulla definizione degli standard qualitativi; farsi carico fattivamente del problema dei giovani e del loro inserimento nel mondo del lavoro evitando la fuga all’estero per non perdere le forze migliori; vigilare sulla correttezza dei concorsi pubblici al fine di premiare il merito; valutare l’eticità dei problemi volti al miglioramento dell’assistenza ai cittadini con attenzione e competenza coniugando qualità e razionalizzazione della spesa; promuovere programmi di sensibilizzazione sulle tematiche delle politiche di genere e procedere alla individuazione di percorsi formativi; organizzare eventi formativi su tematiche inerenti gli aspetti deontologici e giuridici; offrire tutto il sostegno legale e psicologico in caso di denuncia per malpractice. “Lo scopo principale della lista rimane quello di dare serenità ai medici nell’esercizio del loro lavoro – conclude Bevilacqua – ed è il motivo per cui abbiamo scelto il nome ‘L’Alleanza giusta’ che non ha nessun sapore politico ma rappresenta un patto fra tutti i medici per raggiungere un risultato comune”.

Un programma, volto anche a promuovere incontri tra medici e cittadini, che ha ricevuto un forte interesse da parte dei due sindacati, Anaao Assomed e Fp-Cgil medici, i quali hanno dato il loro contributo nella stesura del programma e verranno rappresentati in lista da sei componenti: Pierluigi Api, Stefano Bighi, Marco Lodi, Riccardo Finessi, Natale Vita e Luca Catapano. Gli altri candidati al consiglio direttivo sono Massimo Bevilacqua, Gloria Bonaccorsi, Andrea Franchella, Francesco Mascoli, Giulia Nappi, Giovanni Pasanisi, Patrizia Querzoli, Maria Adelina Ricciardelli e Carlo Alberto Volta. Candidati come revisori dei conti sono Davide Bardella, Giorgio Carrà ed Elena Vitali, con Irene Marchi come supplente. I medici potranno votare sabato 25 e domenica 26 dalle 9 alle 21, e lunedì 27 ottobre alle 9 alle 20.

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