Rifiuti tossici provenienti da Ferrara e da varie province venete ed emiliane, sepolti nel sottosuolo veronese col concreto rischio di inquinare le falde acquifere. È questa la scoperta della squadra mobile della questura di Verona e che ha portato al sequestro di un’ampia area di una fornace a Ronco dell’Adige.
Un’indagine partita circa un anno fa da parte della polizia veronese, che ieri ha messo i sigilli attorno alla zona dove è stata accertata la presenza di rifiuti tossici, in gran parte metalli pesanti. L’inchiesta è stata condotta assieme all’ente ambientale Arpav, che ha effettuato i carotaggi nel terreno e confermato le ipotesi della procura. Gli indagati sono 12, tutti veneti e in gran parte appartenenti al gruppo industriale che gestisce la fornace veronese, ma ‘l’approvvigionamento’ delle scorie da interrare proveniva da un buon numero dei territori circostanti: Rovigo, Padova, Vicenza, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara.