Cronaca
23 Ottobre 2014
Il tribunale civile ha condannato l'ingegnere Amoruso a versare circa 100mila euro

Superteste di Appaltopoli condannata a pagare i danni

di Ruggero Veronese | 3 min

tribunaleErano stati estromessi dal processo per via del ‘repentino’ patteggiamento dell’indagata, condannata dal gip Monica Bighetti prima ancora della conclusione delle indagini. Ma subito avevano annunciato la volontà di continuare la propria battaglia legale e di ottenere risarcimenti economici per quell’intero anno ‘maledetto’, vissuto in una situazione di ansia continua per la persecuzione a cui erano sottoposti. La vicenda è quella di Maria Amoruso, 46enne ingegnere del Comune di Ferrara nota per essere stata la ‘supertestimone’ e principale accusatrice del processo ‘Appaltopoli’. Nonchè per la sua contemporanea condanna a un anno e sei mesi (con pena sospesa) per stalking nei confronti di un ex compagno (con cui per la verità aveva avuto una lunga relazione extraconiugale) e di altri quattro suoi conoscenti, letteralmente presi d’assalto dalla primavera del 2011 all’estate dell’anno successivo da centinaia di messaggi, richieste e minacce da parte della dipendente comunale.

Una vicenda già passata in giudicato a livello penale ma che, come dicevamo, non aveva mai reso giustizia alle parti lese. Che non fecero nemmeno in tempo a costituirsi come parti civili che il procedimento nei confronti della Amoruso si era già chiuso con un patteggiamento. Ecco quindi che gli avvocati Annalisa Bilotta, Andrea Marzola e David Zanforlini – che assistono separatamente le cinque persone ‘perseguitate’ – hanno deciso di rivolgersi al tribunale civile, cercando di ottenere un risarcimento economico da parte dell’ingegnere comunale. Una richiesta accolta ieri mattina dal tribunale di Ferrara, che ha condannato la Amoruso a versare circa 100mila euro, da dividere in parti variabili tra il suo ex compagno e le altre quattro persone prese di mira durante gli atti di stalking.

Azioni con cui la 46enne ferrarese aveva cercato in tutti i modi – ma ottenendo solo l’effetto opposto – di ristabilire la propria relazione con l’ex compagno, con cui aveva vissuto una relazione ‘clandestina’ di sette anni. Fino a 200/250 chiamate al giorno, più alcune centinaia di sms dal contenuto e dal tono molesto, e il tutto nonostante un ammonimento del questore. E tra i suoi bersagli erano finiti anche il padre dell’uomo e altre tre persone, tra le quali la Amoruso cercava di seminare zizzania con sms offensivi, attribuendone il contenuto all’uno o all’altro dei suoi ‘nemici’.

Un comportamento che non poteva che concludersi con una condanna per stalking, proprio mentre l’ingegnere del Comune di Ferrara era parte fondamentale – in qualità di testimone – nel processo Appaltopoli, concluso con l’assoluzione degli 11 imprenditori imputati e la condanna a 8 mesi del dirigente del Comune di Ferrara Enrico Pocaterra (in Appello la Corte confermò le undici assoluzioni cui si aggiunse quella di Pocaterra, per il quale era intervenuta la prescrizione). Chi gioisce oggi sono i suoi ‘perseguitati’, le cinque persone che si sono finalmente viste riconoscere i risarcimenti dovuti: “Siamo estremamente soddisfatti – commenta l’avvocato Bilotta al termine dell’udienza – per aver trovato giustizia, ancorchè costretti a rivolgerci alle sedi civili. Da parte dei miei clienti non posso che esprimere la nostra soddisfazione”.

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