Economia e Lavoro
22 Ottobre 2014
Il segretario Atti: "Contro precarietà e crisi servono massicci investimenti pubblici"

Cgil, 25 pullman per manifestare a Roma

di Daniele Oppo | 4 min

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IMG_20141022_113332384“Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”. Recita così lo slogan scelto dalla Cgil per la manifestazione nazionale in programma a Roma il 25 ottobre contro il Jobs Act e la legge di stabilità proposti dal governo Renzi.

Dalla provincia di Ferrara partiranno 25 pullman con la previsione di 1500 partecipanti diretti verso la capitale (alcuni dovranno prendere il treno) e partecipare a uno dei due cortei, quello che partirà da Ostiense, aperto dalla Cgil Emilia Romagna – con in testa i giovani – e che confluirà infine in piazza San Giovanni per concludersi con il discorso di Susanna Camusso.

“Questa manifestazione è nata nel momento in cui il governo ha messo il timbro sulla legge delega del Lavoro e oggi è diventata anche più propositiva alla luce della legge di stabilità – spiega Raffaele Atti, segretario provinciale della Cgil -. Quella che presentiamo è una proposta per una politica che produca lavoro e diversa sul piano economico rispetto a quella del governo”.

L’obiettivo del sindacato è quello di puntare sulla qualità e stabilità del lavoro, cancellando le oltre 40 tipologie di contratto esistenti e che, spiega Atti, “il governo vuole rendere più semplici ma non ridurre”. Per fare questo la proposta è quella di ridurli a cinque: contratto a tempo indeterminato, contratto a tempo determinato (in cui però vengono ripristinate le causali per il licenziamento), un contratto di somministrazione, uno di apprendistato e, infine, uno per il lavoro autonomo “reale”. Si parla anche delle cosiddette “tutele crescenti” che, spiega Atti, “per noi significa estendere il periodo di prova, ma poi le tutele devono essere piene”.

Attacco anche sugli ammortizzatori sociali, che la Cgil vorrebbe estesi a tutti i lavoratori – dalla cassa integrazione all’indennità di disoccupazione – rendendoli universali e che invece il Governo punta a ridurre: “Nella legge delega – afferma ancora Atti – la proposta va nella direzione della riduzione delle risorse per gli ammortizzatori sociali, puntando invece sui centri per l’impiego però a parità di risorse e di uomini impiegati, 9mila contro i 100mila della Germania, così non si va da nessuna parte”. Occhi puntati anche sui voucher: “Il governo li vuole estendere a tutto il lavoro stagionale, penalizzando così i lavoratori: è una cosa molto grave”, commenta il segretario Cgil. Sindacato critico anche sulle misure previste per il Tfr in busta paga, una proposta che, secondo Atti, “serve al governo per aumentare il gettito fiscale e che penalizza i lavoratori”. Proprio sul tema pensioni il segretario provinciale afferma che “il governo penalizza i giovani, penalizzando il sistema pubblico”. Da qui l’obiettivo di promuovere anche una campagna per il rafforzamento del “pilastro” della previdenza complementare, ripristinando al contempo un meccanismo adeguato di rivalutazione.

Ma le proposte arrivano anche in ambito economico: “Serve una massiccia iniezione di investimenti pubblici – afferma Atti – che facciano da traino a quelli privati. Invece il governo aspetta una ripresa che non arriva mai con l’intento di agganciarla”. I settori in cui investire non mancano: “Dal dissesto idrogeologico, alla ricostruzione post-sisma, o nel settore culturale, per non parlare di un piano nazionale industriale di cui abbiamo bisogno”. Più spazio poi alla lotta all’evasione fiscale “dove si possono recuperare tra i 65 e gli 80 miliardi di euro per gli investimenti”.

Nel programma proposto dalla Cgil è assente il riferimento all’art 18 dello Statuto dei Lavoratori: “Non c’è neppure nella legge delega sul lavoro – commenta Atti – e infatti ci troviamo in una situazione paradossale per la quale il governo chiede l’autorizzazione a toccarlo senza nominarlo, in una delega che è davvero troppo ampia. Ma per noi non si tocca”.

Una nota finale Atti la riserva al taglio dei finanziamenti ai patronati: “È un altro dramma, sono istituti previsti dalla legge per aiutare i cittadini a risolvere i problemi. Tagliandoli si rischia di aggravarli senza neppure realizzare un vero risparmio per le casse dello Stato. È evidente l’intento punitivo nei confronti di organizzazioni che non sono supine alla volontà del governo”.

Per i lavoratori e le lavoratrici ferraresi che decideranno di unirsi alla manifestazione della Cgil e che si muoveranno dalla città i pullman partiranno dal parcheggio ex Mof all’una del 25 ottobre.

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