Comacchio
22 Ottobre 2014
Il sindaco ospite ad Agorà (Rai 3): "Nessun inciucio, ma a volte bisogna fare scelte impopolari"

Fabbri: “Troppi errori ma credo ancora nel M5S”

di Daniele Oppo | 3 min

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Marco Fabbri Agorà ottobre 2014Comacchio. È ufficialmente fuori dal M5S ma il cuore è rimasto lì. Marco Fabbri ospite ad Agorà e intervistato dal Tg1 non lesina critiche al M5S ma mostra di crederci ancora. “Sono fuori formalmente ma ho un programma che rispecchia perfettamente il programma del movimento – afferma nella trasmissione di Rai 3 -. Stiamo commettendo troppi errori, troppe espulsioni, in alcuni casi poca trasparenza. Spero che la mia espulsione serva per aprire una discussione”.

Dopo le ultime quattro espulsioni – quelle dei ‘contestatori’ al Circo Massimo – il sindaco di Comacchio commenta come già aveva fatto quando toccò a lui: “Con questi metodi – afferma davanti alle telecamere del Tg1 – si va verso un qualcosa che è lontano dai dettami democratici e da dove è nato il Movimento”. Ma nella trasmissione condotta da Gerardo Grego va anche più in là: “Indubbiamente i 4 attivisti hanno posto domande che milioni di italiani si stanno facendo. O continuiamo con un movimento che vuole stare perennemente all’opposizione oppure, come gli 11 sindaci dimostrano, si inizia un evoluzione”.

Fabbri punta quindi su uno svecchiamento del M5S, che da partito di opposizione metta le vesti di un movimento che punti davvero al governo, partendo da alcune realtà già affermatisi: “Indubbiamente stiamo discutendo anche di un programma nazionale datato in cui non c’erano sindaci e parlamentari, si è davanti a una svolta epocale del movimento. Quando si è chiamati a governare si devono prendere molto spesso scelte non popolari perché è un qualcosa di molto complesso. Credo che non aver riconosciuto il lavoro di sindaci come Parma, Livorno, Ragusa, Pomezia e Cività Vecchia sia stato una debolezza del movimento perché potevano mettere in luce i luoghi in cui si è governato e si governa”. Ma, assicura, “non esiste un partito dei sindaci grillini”. Tutt’altro: “Credo fortemente al movimento perché è l’unica alternativa e perché ha margini e competenze incredibili al suo interno, bisogna però correggere il tiro e capire che sta maturando e che può governare il Paese”.

E Fabbri non ci sta a passare come l’uomo dell’inciucio con il Pd per le elezioni e l’amministrazione della nuova Provincia: “In questi giorni ho sentito commenti irripetibili rispetto alla mia persona da parte di persone che non conoscono me, il lavoro svolto in questi due anni e che in alcuni casi non sono neppure mai venuti a Comacchio – afferma, questa volta sulla sua pagina Facebook -. Hanno parlato di accordi e inciuci con i partiti, non capendo che un sindaco deve, anche con scelte impopolari, mettersi sempre dalla parte dei propri cittadini”. Fatto che comporta anche scegliere di volta in volta quali battaglie intraprendere con i propri avversari di sempre, a Comacchio e nella Provincia di Ferrara come in Parlamento: “Renzi non mi piace assolutamente – risponde a una domanda specifica di Greco – ma anche su questo aspetto potevamo dettare delle regole noi, tenendo Renzi per le palle invece di stare all’opposizione. Adesso siamo in una posizione di minoranza in cui tutte le proposte avanzate vengono bocciate: non parlo di alleanze – conclude – ma di condividere alcuni punti programmatici e portarli avanti, votando quelli giusti e non votando quelli sbagliati”.

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