“Non è stato un tentativo di suicidio, non lo farei mai, era solo una protesta contro i vigili”. Parla El Flaco, l’artista di strada che ha inscenato una clamorosa protesta nei confronti dei vigili urbani di Venezia che volevano sequestrargli la chitarra.
“Stavo suonando tranquillamente in una piazzetta quando sono arrivati tre vigili urbani con un fare aggressivo, volevano sequestrarmi la chitarra – racconta -. Ma io sono un musicista e la chitarra non gliela volevo dare, gli ho detto di farmi una multa piuttosto, ma non la chitarra. Tra l’altro neppure sapevo che servisse la licenza per suonare”. Poi le cose sono un po’ degenerate: “Mi stavo mettendo il giubbotto quando uno di loro ha riprovato a strapparmi via la chitarra, allora ho detto che se la volevano dovevano portare via anche me”.
E così i vigili gli hanno proposto di accompagnarlo alla loro barca per poi portarlo alla stazione, “ma io gli ho risposto che non sarei salito su alcuna barca con loro, sono andato a Venezia da uomo libero e non me ne sarei andato accompagnato da loro come se fossi un criminale, stavo solo suonando”, ribadisce El Flaco. Un tira e molla che poi l’ha portato a inscenare la protesta “per mettergli paura” su una banchina, con la minaccia di andare giù, insieme allo strumento ovviamente.
“Tra l’altro – racconta il musicista – i pompieri mi hanno detto che erano con me e tante persone si sono battute per me, chiedendo di chiamare la tv e i giornali per documentare quello che stava accadendo, e per questo le ringrazio. Ci tengo a sottolineare che io non sono un disperato – conclude il busker –, non volevo certamente farmi pubblicità, solo protestare contro il comportamento dei vigili”.