Economia e Lavoro
11 Ottobre 2014
Dalla Camera di Commercio affiancamento e contributi per gli italiani residenti all’estero che decidano di aprire un’impresa a Ferrara

“Cervelli di ritorno”, la Cciaa investe sui giovani talenti

di Redazione | 3 min

camera commercio 2La Ferrara che guarda al rilancio deve a puntare anche sui “cervelli di ritorno”. Ne è convinta la Giunta della Camera di commercio, che, a inizio del prossimo anno, varerà un apposito bando (in linea con la cosiddetta “legge controesodo” n. 238 del 2010) per valorizzare i giovani talenti italiani residenti all’estero che decidano di costituire un’impresa nella nostra provincia. Attività di affiancamento ed incentivi a fondo perduto, dunque, per riconnettere i giovani talenti dispersi ai quattro angoli del pianeta con il tessuto sociale e produttivo provinciale, per riportare a Ferrara la forza lavoro più globale e qualificata, ma anche per invertire la rotta registrata dall’Aire (l’Anagrafe Italiani residenti all’estero della Farnesina), che, nel solo 2013, ha certificato il 71,5% di emigrati italiani in più rispetto al 2012.

“Vogliamo favorire il rientro dei giovani talenti che hanno maturato esperienze internazionali di alto livello e che vogliono fare impresa nella nostra provincia – ha spiegato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni – perché siamo convinti che ciò possa incidere positivamente sul dinamismo dell’economia locale e creare nuova occupazione. Il bando – ha proseguito Govoni – si inserisce in un percorso più generale sulle Start up d’impresa, rispetto al quale abbiamo promosso diverse azioni: dal fondo di 400 mila euro degli ultimi due anni per le nuove imprese innovative alle misure contenute nel bando per l’Attrazione degli investimenti promosso in sinergia con il Comune di Ferrara. Sono convinto – ha concluso il presidente della Camera di commercio – che sul tema della generazione di imprese giovani e dai contenuti innovativi si possa costruire un ‘progetto territorio’, che coinvolga più attori: naturalmente la Provincia, i Comuni, le associazioni di categoria, ma anche l’Università, Sipro, mezzi di comunicazione e fondi di finanziamento privati”.

A beneficiare del finanziamento camerale saranno i giovani italiani residenti stabilmente all’estero da almeno 24 mesi che, per tutto questo periodo, abbiano acquisito da laureati esperienze lavorative fuori dall’Italia. In alternativa, potranno accedere al bando i ‘talenti’ che abbiano ottenuto una laurea o una specializzazione post lauream frequentando fuori dall’Italia un corso di studi di almeno due anni, o che abbiano seguito un corso di un anno maturando un ulteriore anno di esperienze lavorative. I giovani dovranno avviare un’impresa con sede legale e/o operativa in provincia di Ferrara entro 6 mesi dalla data di assegnazione del contributo e risultare domiciliati o residenti in Italia entro 3 mesi dall’avvio dell’attività imprenditoriale.

Meritocrazia, stipendi migliori, meno tasse e meno burocrazia: questa è la ricetta che convincerebbe i giovani ferraresi intervistati dalla Camera di commercio a non lasciare l’Italia. Ma il desiderio di un lavoro stabile non è in cima alla lista dei motivi di fuga dove svettano, invece, la meritocrazia (quasi l’80%) e la possibilità di fare bene il proprio lavoro (poco meno del 70%). Gli stipendi più alti, a sorpresa, sono solo al terzo posto (60%).

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