Lidi ferraresi. Dovranno essere accompagnate in tribunale dai carabinieri. Il giudice collegiale di Ferrara (presidente Matellini con a latere Amore e Landolfi) ha disposto l’accompagnamento coattivo delle vittime. Loro sono tre minorenni, protagoniste – una come vittima, le altre due come testimoni – di una violenza sessuale aggravata.
A compierla, secondo il racconto reso allora dalle giovani ai carabinieri, sarebbe stato un sessantenne di nazionalità egiziana, residente in provincia di Ravenna.
Il processo era iniziato invece con l’imputato contumace. Il fatto contestato risale alla fine del febbraio del 2011. In quel periodo le tre ragazzine (all’epoca di 13, 14 e 16 anni), reduci da notti folli oggetto a loro volta di un altro processo per violenza su minore (che finì con l’assoluzione dell’imputato), erano abituate a scappare dalla casa famiglia che le ospitava e far perdere le proprie tracce per giorni. Prendevano un autobus per una qualunque destinazione, poi qualche passaggio in macchina, si offrivano sessualmente a qualche uomo per un po’ di denaro o a qualche ragazzo più grande per della droga e poi terminavano la loro fuga in discoteca o in qualche festa.
Al termine di una di queste scorribande, nel loro peregrinare tra un garage di un amico e una corriera finiscono ai lidi. Fanno autostop sulla Romea e trovano un passaggio da parte dell’odierno imputato. Lui le porta da un suo amico, comacchiese di 64 anni. Rimangono a cena e, intimorite dalla situazione, chiedono subito di andare a dormire. Il padrone di casa però le raggiunge nella camera da letto e pretende di dormire con loro. Le due più giovani vengono palpeggiate, una terza riesce ad allontanarsi in tempo e si mette a dormire sul pavimento.
Quest’ultima subirà a suo dire palpeggiamenti il giorno dopo, dall’egiziano che aveva offerto il passaggio e che era venuto a ‘trovarle’ in casa dell’amico.
Una volta sentite dagli inquirenti, le ragazze vengono accompagnate sul luogo della presunta violenza. Nel corso di un breve appostamento riconoscono sia la casa che il proprietario. Questi, il comacchiese, è già stato condannato in patteggiamento. L’amico invece, difeso dall’avvocato Marina Tambini del foro di Ravenna, è “imputato per aver costretto la minore a subire atti sessuali”. Mentre lavava i capelli alle sedicenne avrebbe allungato le mani.
Ieri in aula hanno parlato i pubblici ufficiali che raccolsero le testimonianze delle ragazzine a sommarie informazioni. Ora manca da sentire quelle dichiarazioni dalla viva voce delle giovani. Per farlo l’udienza è stata aggiornata a gennaio 2015.