Ha ricevuto un motivato “no” dal Ministero del Lavoro lo scorso 19 settembre in merito alla richiesta di accedere alla Cassa integrazione in deroga e ora la Serenissima ci riprova aprendo una procedura di mobilità che riguarda anche la mensa dell’ospedale di Ferrara. La procedura è stata aperta ieri dall’azienda che gestisce le mense ospedaliere ed è stata giudicata “irricevibile” dai sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Ferrara.
Gli stessi sindacati si erano opposti alla richiesta di cassa integrazione in deroga che la Serenissima aveva inoltrato per il proprio personale impiegato all’ospedale di Cona, contestando le motivazioni dell’azienda legate al calo di pasti. Le stesse motivazioni “inconsistenti e inesistenti”, come commentano ora le organizzazioni sindacali, che hanno portato la società che si è aggiudicati gli appalti mensa degli ospedali di Cona, Sant’Anna e Pellegrino, ad aprire una procedura di mobilità estesa anche al Sant’Anna di Ferrara.
“Come abbiamo ampiamente documentato — spiegano unitariamente i sindacati di categoria – non c’erano le condizioni per aprire la cassa in deroga e abbiamo avuto ragione in sede ministeriale, di conseguenza non ci sono le condizioni per aprire la mobilità per le lavoratrici e i lavoratori della mensa di Ferrara. Fino a ieri Serenissima ha assunto personale. Si resta allibiti a fronte di una richiesta di mobilità. I casi sono due: o Serenissima ha le idee confuse o vuole ripassare per una porta che è già stata chiusa”.
Da sottolineare come da diversi mesi sia in corso una trattativa che riguarda l’orario di lavoro, non perché mancano ore, ma esattamente per l’opposto, cioè su come distribuire ore in supero (supplementare/straordinario) che l’azienda vorrebbe pagare non rispettando il Ccnl. Secondo i sindacati l’azienda ha proceduto ad assumere personale di tutti i tipi (apprendisti e tirocinanti) con il preciso e dichiarato scopo di non distribuire più le ore in supero al personale a part-time.
“Riteniamo – concludono – l’apertura della procedura immotivata, assurda, provocatoria e irricevibile. Facciamo appello a tutte le forze politiche ed istituzionali che contatteremo nei prossimi giorni per contrastare un disegno teso solo a piegare alla volontà aziendale i dipendenti e annullare le azioni sindacali”.