Giornalisti, inviati esteri, columnist, economisti. E un occhio all’immane tragedia di Lampedusa avvenuta un anno fa. Ferrara si prepara ad accogliere come ogni anno gli ospiti da tutto il mondo del Festival di Internazionale, nel corso del primo ‘weekend lungo’ della kermesse di inizio ottobre – che quest’anno comincerà giovedì sera con un’anteprima al cinema Boldini – che il 3 ottobre vedrà anche la partecipazione, come ospite più atteso, del presidente del consiglio Matteo Renzi.
L’appuntamento con il premier sarà venerdì alle ore 18 in piazza municipale. Il premier verrà intervistato dai corrispondenti in Italia Michael Braun (Die Tageszeitung), Irene Hernández Velasco (El Mundo) e Ferdinando Giugliano (Financial Times), mentre il giorno successivo alle ore 17 sarà la volta della presidente della Camera Laura Boldrini, che si confronterà con Ilvo Diamanti ed Eric Jozsef (Liberatìon) riguardo a “la politica al tempo dell’antipolitica”. L’ultimo ospite ‘istituzionale’ sarà invece il ministro degli esteri Federica Mogherini, venerdì alle 12 in occasione dell’incontro con gli studenti del liceo scientifico “Cara Italia ti scrivo”.
Ma oltre alle interviste con i politici italiani, il calendario del festival si concentra soprattutto su dibattiti specifici tra analisti, studiosi e giornalisti, che affronteranno i principali temi di attualità economica e politica internazionale. In tutto gli ospiti saranno 230 provenienti da 30 paesi e 45 testate giornalistiche diverse, per un totale di 100 incontri e 250 ore di programmazione. Davvero una ‘maratona’ giornalistica che richiederà ai visitatori che ogni anno riempiono il centro storico estense di prepararsi bene al weekend scegliendo con cura gli appuntamenti da seguire.
“Il filo conduttore di quest’anno è l’informazione – spiega la direttrice del festival Chiara Nielsen -. Assisteremo in incontri diversi a dibattiti che avranno per protagonisti i direttori dei grandi quotidiani internazionali, da Martin Baron del Washington Post a Edwy Plenel, ex direttore di Le Monde e fondatore del giornale online Mediapart, da Gerard Baker, direttore del Wall Street Iournal a Nicolas Barré del quotidiano economico francese Les Échos”. Notevole rilievo avrà anche la consegna del premio Anna Politkovskaja per il giornalismo di inchiesta, dedicato alla coraggiosa giornalista ‘anti-Putin’ della Novaja Gazeta uccisa in circostanze mai chiarite nell’ottobre 2006. A ricevere il riconoscimento quest’anno sarà la giornalista siriana Maisa Saleh, che ha preso parte alle proteste pacifiche contro il governo siriano, da libera cittadina prima e da reclusa poi.
Tra gli altri ospiti d’eccezione segnaliamo anche il giornalista David Randall, il premio Pulitzer per la narrativa Jhumpa Lahiri, il medico congolese Denis Mukwege (fondatore di un ospedale per le donne vittime di stupro), il presidente degli studi di animazione Walt Disney e Pixar, Edwin Catmull, la scrittrice e attivista messicana Lydia Cacho e il giornalista e scrittore inglese Ed Vulliamy (vincitore nel 2013 del premio Ryszard Kapuscininski). Un occhio di riguardo sarà poi dedicato al tema dell’immigrazione, anche per via – come ha ricordato la Nielsen – “del primo, infelice, anniversario della tragedia di Lampedusa dello scorso anno, quando un naufragio causò la morte di circa 400 migranti”.