Sono giunti in 293 dai tutti gli angoli della provincia per votare l’elezione del nuovo consiglio provinciale e del successore di Marcella Zappatterra come presidente della Provincia. Sindaci e consiglieri comunali si sono presentati alla spicciolata nel corso della mattina e del pomeriggio di ieri per contrassegnare e consegnare le due schede delle elezioni più ‘ristrette’ della storia dell’ente provinciale: solo 355 persone compongono il corpo elettorale per l’elezione di un organo istituzionale che – per effetto della riforma Delrio – è ormai almeno formalmente ‘di secondo livello’.
Per conoscere i risultati sarà necessario attendere ancora qualche ora, fino allo spoglio definitivo. L’esito dell’elezione – del resto – è già scritto da tempo, visto che a Ferrara si è presentato il ‘listone unico’ che raduna quasi la totalità delle forze politiche e vede il primo cittadino di Ferrara, Tiziano Tagliani, già certo della propria elezione a presidente della Provincia. La partita si gioca solo sul numero di consiglieri che riuscirà a ottenere la lista ‘dissidente’ di Gol e Fratelli d’Italia, che punta verosimilmente ad eleggere due consiglieri ma non nasconde la speranza di poter sottrarne anche un terzo ai rivali, contando sui malumori o i contrasti interni soprattutto nei partiti di centrodestra.
Ecco quindi giungere alle urne gran parte dei consiglieri del Partito Democratico eletti in provincia e i rispettivi sindaci, ma anche il ‘grillino’ Marco Fabbri da Comacchio o la socialista Rita Cinti Luciani da Codigoro. Chi – come del resto aveva già annunciato – non si è presentato al voto sono stati i Grilli Estensi di Ferrara, in dichiarato e aperto contrasto con la scelta del primo cittadino comacchiese di candidarsi in lista assieme ai rappresentati di altri partiti.
I 293 votanti rappresentano il 82,54% dell’affluenza, per un totale di 195 maschi e 98 femmine, mentre 62 sono stati i non votanti.
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