Politica
26 Settembre 2014
La risoluzione di Ferrara Concreta, depositata due giorni fa, verrà discussa lunedì in consiglio comunale

Allarme accattonaggio: ‘In città si reclutano bambini’

di Redazione | 3 min

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Alberto Bova

Alberto Bova

“Considerato che i gruppi dell’accattonaggio organizzato agiscono anche reclutando bambini, sottraendone il diritto all’infanzia, sottoponendoli spesso a maltrattamenti anche per mano di adulti familiari”. È questa la frase forte della risoluzione contro l’accattonaggio depositata l’altro ieri da Alberto Bova, consigliere comunale di Ferrara Concreta, che verrà discussa durante l’assise di lunedì pomeriggio — insieme ad una mozione di forza Italia — e che introduce un nuovo livello nella discussione sull’accattonaggio nata dopo la protesta del cartello della Conad di via Garibaldi, impegnando il sindaco e la giunta ad intervenire mettendo mano al regolamento comunale.

Il come intervenire lo esplicita la risoluzione stessa, ovvero prevedendo “un’adeguata forma di censura amministrativa, di quei comportamenti molesti, posti in essere da persone singole o da gruppi, che stazionando per la città, costringono o inducono i cittadini a dare o promettere loro denaro o altri beni contro la loro volontà prevedendo, inoltre, l’aggravante della presenza collaborativa di due o più persone”.

Oltre al reclutamento, e allo sfruttamento, dei bambini, la risoluzione di Bova richiama anche la discussione nata dal gesto di Raffaele Goberti, “la turbativa della serenità sociale generata dalla presenza di gruppi organizzati dediti all’accattonaggio, che per ciò solo diventa molesta quando non intimidatoria nei confronti dei cittadini più indifesi” e considera che il fenomeno “che sta destando una certa preoccupazione tra i cittadini, (…) deve essere tenuto distinto dalla solidarietà sociale e urbana verso chi chiede l’elemosina con metodi civili”.

Durante i giorni più accesi della polemica sul cartello anti-accattonaggio il questore di Ferrara, Orazio d’Anna, intervistato da estense.com ebbe a dire, dopo la consegna da parte di Tagliani della rassegna stampa sulla vicenda agli organi competenti, che erano stati avviati “degli approfondimenti anche in forza di alcune affermazioni che sono state fatte in questi giorni sugli organi di stampa. È possibile che alcune delle persone che hanno fatto queste dichiarazioni vengano contattate per cercare di capire se le informazioni che hanno in mano sono maggiori e diverse rispetto alle nostre e se siano tali da far presupporre l’esistenza di un racket”. Racket che, secondo Bova, che oltre ad essere consigliere di Ferrara Concreta esercita anche la professione di avvocato, esiste.

La risoluzione di Ferrara Concreta si pone come estensione politica del programma elettorale della lista, che è presente in giunta con un assessore, il quale, come riportato sempre da estense.com specifica come obiettivo il “potenziare la lotta contro l’abusivismo, l’accattonaggio e contro tutti quei fenomeni di degrado nonché di violazione del decoro urbano pregiudizievoli per la comunità e per Ferrara, città patrimonio universale” al punto 11a. Già dal 26 agosto si vociferava negli ambienti politici di un possibile accordo con Forza Italia per la presentazione di “un progetto sul tema”, e sebbene della collaborazione nulla di significativo è balzato agli onori delle cronache il progetto invece ha raggiunto il suo culmine. All’epoca dei fatti Roberto Serra, assessore al commercio del Comune di Ferrara in quota Ferrara Concreta, aprì alla possibilità che, “dopo le opportune valutazioni”, la lista civica avrebbe potuto presentare le sue proposte in materia.

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