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Valli del Mezzano
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Borgo Faina, punto di Partenza della Orte-Mestre
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Longastrino
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Azienda agricola Mater Naturae (Ravenna)
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Alfonsine
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Valli del Mezzano
Si è tenuta oggi l’iniziativa di Legambiente contro la futura autostrada Orte-Mestre. L’associazione ambientalista ha aderito alla mobilitazione nazionale della Rete No Orte-Mestre, effettuando un viaggio “casa per casa” sull’itinerario E45-E55, attraverso i luoghi dove inizierà il tracciato della nuova autostrada fino al Po, dando informazioni ai cittadini, incontrando gli agricoltori raccogliendo interviste e foto della campagna minacciata.
Nel corso dell’iniziativa gli attivisti di Legambiente hanno scattato alcune immagini che “mostrano le bellezze naturalistiche ed il valore agricolo dei luoghi che verranno attraversati dalla futura autostrada”.
“La manifestazione – ha voluto ribadire Legambiente – è tanto più importante oggi perché il Governo Renzi con il Decreto Sblocca Italia ha deciso di dare un accelerazione al progetto e di spingere come priorità del Paese proprio le autostrade. Lo Sblocca Italia permette, infatti, una defiscalizzazione per 2 miliardi di euro per l’opera, superando una barriera posta dalla Corte dei Conti per opere come questa, in finanza di progetto”.
Da Terni a Ravenna sono state tante e diffuse le iniziative e le mobilitazioni che questo fine settimana sono state organizzate per dire No al progetto della nuova Autostrada da Orte a Mestre. Un progetto lungo 400 chilometri, che attraversa cinque regioni e prevede la trasformazione a pedaggio della E45, oltre alla realizzazione di una “devastante nuova autostrada (Romea), in aree delicate come il Parco del Delta del Po, le Valli di Comacchio e del Mezzano”. La sua realizzazione costerebbe oltre 10 miliardi di euro, di cui almeno 4 miliardi dovranno essere garantiti dallo Stato. “Eppure – sostengono gli aambientalisti – un’alternativa più economica e sostenibile esiste, ed è quella di mettere finalmente in sicurezza la superstrada E45 e la SS309 Romea, deviando il traffico pesante sulla A13, potenziando il trasporto ferroviario attraverso l’Appennino e il collegamento con i porti dell’Adriatico”.
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