Politica
21 Settembre 2014
Sulle primarie: "Non dare adito a competizione tra territori che può farci male"

Tagliani chiede un salto culturale al Pd

di Redazione | 2 min

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Tiziano TaglianiL’invito al suo partito a fare un salto culturale. È arrivato all’ora di pranzo dal sindaco Tiziano Tagliani, che è intervenuto alla Festa de l’Unità di Pontelagoscuro, davanti a una cinquantina di persone, per una breve chiacchierata con i cittadini. Il tema su cui fare un salto è quello – per dirla nella maniera più ampia possibile – dei costi della politica, dopo le dimissioni di Vasco Errani e il ritiro di Matteo Richetti dalle primarie.

“Se io fossi rimasto consigliere regionale avrei preso il doppio di quello che prendo adesso – ha ricordato riferendosi alla sua esperienza fra il 2005 e il 2009 –, eppure ho deciso di candidarmi a sindaco e restituito 136mila euro non spesi. Se qualcuno dicesse ‘alzi la mano chi non ha mai rubato un euro’, io umilmente mi sentirei nelle condizioni di farlo. Agli elettori abbiamo dato un’immagine non esaltante: ci sono abitudini che vanno cambiate, anche se si tratta di abitudini avallate da regolamenti e revisori dei conti”.

È qui che il sindaco vorrebbe veder compiere un salto culturale alla politica, e al suo partito in particolare. Perché sia possibile, suggerisce di tenere sempre in mente un dato di realtà. “Così come l’assessore Marattin a una parete del suo ufficio ha appeso un cartello che ricorda ‘sono tutti keynesiani coi soldi degli altri’ – ha raccontato – così ogni amministratore deve ricordarsi che i soldi che spende sono quelli dei cittadini. Se ogni volta che ci mettiamo le mani in tasca ricordiamo che quelli sono i soldi di famiglie che non arrivano a fine mese, riusciamo a cambiare la nostra testa come la gente si aspetta. Anzi, come già si aspettava tempo fa”.

Non sono mancati però riferimenti alle primarie e alle elezioni. Il primo cittadino sostiene da sempre Stefano Bonaccini (anche perché l’unico avversario rimasto è Balzani, sconfitto in partenza), ma non ha evitato di ricordare che “le dimissioni di Errani hanno impedito che si svolgesse un dibattito sul futuro della Regione. Noi ora dobbiamo aiutarlo ad elaborarlo, perché ancora il progetto di una nuova Regione non c’è, e non possiamo pensare che le primarie risolvano i problemi della politica”.

La scelta poi dei consiglieri regionali, nessuno dei quali è strettamente ferrarese (Calvano è stato sindaco di Ostellato, Zappaterra di vicesindaco di Portomaggiore, Zaghini è sindaco di Berra) non deve dar adito “a una competizione fra territori, che ci può fare male: il nostro partito deve anzi cominciare a fare una necessaria mediazione politica, perché non si può pensare che i diversi sindaci siano in grado di farla”.

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