di Silvia Franzoni

Un antipasto di poesia e note, un primo abbondante di spettacoli teatrali, un contorno di giravolte e passi di danza, poi ancora, non sazi, l’artigianato di Giokola e la fotografia di Sonia Scampanelli, insomma, la creatività in tutta la sua polimorfia: è questo il ‘menù’ della terza edizione del Performing Day, l’evento ‘costola’ del progetto LST/La Società a Teatro che si è svolto questo pomeriggio al Giardino delle Duchesse.

Presentata come “ricetta proposta dagli Chef-cittadini che hanno aderito all’iniziativa”, il pomeriggio del Performing Art è un “assaggio di talenti, una collaborazione – spiega l’organizzatrice Agnese Di Martino, coordinatrice del progetto Lst – tra artisti a produrre varie brevi esibizioni che coinvolgano la cittadinanza”: lo spirito di condivisione e partecipazione è chiaro già durante la preparazione del palco, sul quale si avvicendano i volontari per accordare le chitarre, provare i volumi dei microfoni, spostare leggi e spartiti. Le “esperienze artistiche condivise” trovano nell’arte il filo rosso della socializzazione, del stare insieme, per allargare la rete che LST tesse ormai da sette anni, sostenuta da Comune e Provincia di Ferrara, Usl, Università e Fondazione Teatro Comunale, con il coordinamento dell’associazione AgireSociale: così, tra un sorriso e le corse per gli ultimi preparativi, la festa è servita.
Ad aprire le danze è lo spettacolo di poesia teatrale del gruppo ‘Bon Voyage’ (CSR ‘Airone’ di Cooperativa Serena) che conquista la curiosità dei passanti in piazza Municipale, e non appena cala il sipario, tra applausi ed inchini, ecco irrompere in scena il presentatore Edoardo Boselli, giovane attore che accompagnerà l’entrata di ogni performer durante l’intera serata. Il teatro delle esibizioni si sposta poi, definitivamente, al Giardino delle Duchesse: la voce di Thomas Cheval incanta quanti hanno già preso posto a sedere, mentre le sue dita scorrono veloci sulla tastiera che ben presto passa a quelle di Nicola Canale, altro artista ferrarese; e così via, in un continuo avvicendarsi sul palco di giovani e meno giovani, e l’arte ad accomunarli tutti.
Il “contagio reciproco di suggestioni” che caratterizza il Performing Day non è che una espressione di Lst/La Società a Teatro ed è un evento che nasce dalla volontà di Agnese Di Martino di allargare la connotazione del sociale che è ambito nel quale si dispiegano le esperienze artistiche del progetto: l’andare oltre la concezione di “sociale inteso solo come disagio, per arrivare fino alla condivisione perché il Performing Day – continua Di Martino – è per Ferrara, città di spiriti creativi”, come recita il titolo dell’iniziativa. E ferraresi sono (quasi) tutti “gli artisti o performer per un giorno”: le voci del ‘Coro per Caso’ e gli alunni del laboratorio ‘Strumencanto’ dell’Istituto Govoni, i passi ritmati delle danze irlandesi del ‘Gruppo Danzinsieme’, le favole dell’attrice Teresa Fregola, così come i disegni dell’illustratrice Annalisa Folegatti. Tra fisarmoniche e voci, tra il divertimento di una poesia messa in musica e la leggerezza di una battuta, si affrontano anche, nude e crude, tematiche come la povertà del dopoguerra o la piaga dell’omofobia, e lo si fa attraverso la chitarra del musicista e attore Giovanni Tufano e grazie al reading della Compagnia Officina A_ctuar. Ma la socializzazione passa anche attraverso il cibo, e prima che il buio si infittisca, la tavolata della cena collettiva riunisce pubblico e artisti: l’attrice e regista Alessia Passarelli, il quartetto d’archi di Filippo Zanattini, e poi ancora, le giovani band The Wave ed Heart Quakes.
Il pubblico pare non aver mai risentito del cielo minaccioso, restando a seguire ogni performance con le mani pronte all’applauso e gli occhi rapiti, e il via vai, puntualmente, fermava il suo gironzolare per assistere a questa o quell’altra esibizione. La lotteria per la vincita di un carnet di 4 spettacoli continuava a riscuotere partecipanti da un lato, dall’altro