Economia e Lavoro
20 Settembre 2014
Viaggio nei luoghi in cui il celebre poeta ha coltivato il suo estro letterario

Alla scoperta degli itinerari ariosteschi

di Redazione | 3 min

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di Anja Rossi

Aspettando le celebrazioni per i cinquecento anni dalla prima edizione dell’Orlando furioso, Ferrariae Decus e il Comune di Ferrara hanno voluto rendere omaggio al celebre poeta Ludovico Ariosto, attraverso i luoghi che maggiormente hanno segnato la sua presenza nella città estense.

Attraverso gli aneddoti storici ed artistici di Francesco Scafuri, è stato possibile tracciare un percorso di luoghi nei quali il celebre poeta ha vissuto e coltivato il suo estro letterario. Il percorso è iniziato in biblioteca Ariostea, che dal 1801 è anche la sede della tomba dell’Ariosto. Fu infatti il famoso architetto Giovan Battista Aleotti a progettare il seicentesco monumento funebre che ospita le ceneri dell’Ariosto. Nella stessa sala, è inoltre conservata la prima edizione dell’Orlando Furioso, nella sua prima stesura a 40 canti anziché i 46 dell’ultima edizione. “Un privilegio che Ferrara possiede – ha spiegato la conservatrice dei manoscritti Mirna Bonazza – in quanto in tutto il mondo esistono solamente 12 copie dell’Orlando, di cui 4 sole integrali, e una di quelle complete è qui presso la biblioteca”. Il prezioso volume fu infatti acquisito dalla biblioteca di Brera dai bibliotecari del tempo in cambio un manoscritto di Sant’Ambrogio, decorato con lamine d’oro, e un incunabolo greco di Omero.

Dopo la biblioteca, il percorso procede poi in via Giuoco del Pallone, lungo la quale ben due case di pregio sono state luoghi importanti durante la crescita di Ludovico. La prima di queste è all’attuale numero civico 29, ovvero la “Magna domus”, risalente al XIV secolo e oggetto di modifiche nel tempo. Questa abitazione ospitò i fratelli Ariosti, ovvero il padre e gli zii del poeta, oltre a molti altri personaggi illustri ferraresi. Al numero civico 31 (ora casa Cavallini-Sgarbi) è invece legato il nome di Brunoro, zio di Ariosto e canonico di Rovigo. In questa casa il poeta visse mentre lo zio era fuori Ferrara e vi tornò negli anni per completare parti dell’Orlando furioso, prima di acquistare la sua abitazione nell’addizione erculea.

Al numero 15 di via del Carbone è collegato invece un altro ramo degli Ariosti, ovvero quello degli zii di Ludovico, e in particolare dell’amato cugino Pandolfo, compagno di vita del poeta. Fu inoltre il primo a capire le sue doti, tanto da contrastare il padre di Ludovico, che lo voleva iscritto a Legge e non all’università di Lettere. Al numero 19, invece, secondo la tradizione, avrebbe vissuto la bella bolognese Filippa o Lippa Ariosti, che compare anche nell’opera di Ariosto.

Dopo aver visitato altri luoghi del centro storico legati al poeta, come la torre del Cavallo e l’enoteca Al brindisi, l’allora “Osteria del chiucchiolino”, l’itinerario si conclude presso la Casa di Ludovico Ariosto in via Ariosto 67. Spiega Scafuri che “Ariosto arriva a comprare questa semplice ma dignitosa dimora quando ormai era stato dispensato dagli incarichi gravosi che l’avevano portato spesso ad allontanarsi da Ferrara”. Nella tranquillità di questo luogo Ludovico si dedicò completamente alla sua attività letteraria, componendo la terza ed ultima edizione dell’Orlando Furioso, uscita nel 1532. Nello storico edificio Ariosto si spense il 6 luglio 1533, all’età di 58 anni.
Per il presidente della Ferrara Decus Michele Pastore, “questa è un’occasione per fare vedere un pezzo di Ferrara minore, anche se legata ad un grande personaggio come l’Ariosto. Noi ferraresi dobbiamo incentrare la nostra attenzione sul turismo, e sui beni culturali che abbiamo”.

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