“Scambi ormai esigui”. E’ con questa motivazione che la Cassa di Risparmio di Ferrara Spa in amministrazione controllata, ha deciso di sospendere l’attività di raccolta ordini relativamente alle azioni ordinarie di propria emissione.
Una decisione assunta dai commissari straordinari “tenuto conto dell’esiguità degli scambi perfezionati e del protrarsi della procedura di Amministrazione Straordinaria, che ha reso datate le informazioni sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Banca a disposizione del pubblico”. Così si legge in un comunicato ufficiale dell’istituto di credito ferrarese, che, come altre banche entrate in amministrazione controllata, ha adottato il provvedimento in base a un orientamento condiviso con la vigilanza della Banca d’Italia.
Non è raro, infatti, che gli istituti che si trovano in amministrazione controllata sospendano la raccolta di ordini delle proprie azioni ordinarie. Spesso, infatti, la procedura dell’amministrazione controllata “raffredda” il mercato e gli scambi. “Sospendere non è sempre un bene – commenta Mauro Fanan del sindacato DirCredito – ma è anche vero che in questo modo si preserva il prezzo”. La seconda parte della motivazione riguarda il fatto che nel periodo dell’amministrazione controllata non vengono resi pubblici i bilanci della banca. L’ultimo risale al 31 dicembre del 2012 e tale circostanza non permette ai soci e ai non soci di farsi un’idea della situazione.
Proprio i sindacati del settore (Dircredito, Ugl Credito, Fabi, Fisac Cgil, Fiba Cisl) hanno potuto ottenere in merito qualche informazione in più nell’incontro con i commissari straordinari, che in realtà era stato fissato per discutere la questione aperta relativa agli inquadramenti del personale. Un incontro meramente interlocutorio, come del resto previsto, che è servito ai sindacati di categoria per porre sul tavolo la questione degli inquadramenti di parte del personale in funzione del contratto integrativo. Si tratta di dipendenti Carife, in gran parte giovani assunti da non molto, che avrebbero diritto a un determinato inquadramento finora mai riconosciuto. Per loro si tratterebbe di un miglioramento economico di ridotta consistenza, ma che rappresenterebbe un riconoscimento anche morale dell’impegno profuso. “Per discutere di questa situazione – ha spiegato Fanan – la richiesta di incontro era stata inoltrata a luglio ai commissari. Poi abbiamo anche chiesto di ridiscutere le ore di solidarietà, ma stiamo ancora aspettando la convocazione”.