Politica
19 Settembre 2014
Commozione per l'assessore chiamato alla corte di Renzi. Tagliani: "Un successore? Ci penseremo dopo le regionali"

Marattin saluta tra le lacrime

di Ruggero Veronese | 3 min

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unnamedNel giorno dell’addio di Luigi Marattin dalla giunta di Ferrara è difficile capire se la vera notizia sia l’ufficialità di una notizia che, del resto, girava da settimane – l’incarico dell’assessore del bilancio nello staff del premier Matteo Renzi – o piuttosto le lacrime che ne hanno accompagnato l’annuncio. Pochi infatti si sarebbero immaginati di trovarsi di fronte a un Marattin visibilmente commosso nel dare il suo addio – almeno in veste di amministratore – alla città estense, con al suo fianco un sindaco Tiziano Tagliani in versione quasi paterna, visibilmente orgoglioso del suo ‘figlioccio’ politico ma anche pronto a mettergli una mano sulla spalla nel momento in cui la voce dell’assessore si spezza e una mano sale a nascondere gli occhi.

Ma se pochi immaginavano la commozione del solitamente ‘inflessibile’ assessore al bilancio, molto più prevedibile era l’oggetto della conferenza stampa “per comunicazioni urgenti” convocata ieri sera: “Pare che abbiano firmato un contratto, quindi la notizia è ufficiale – è l’incipit di Tagliani -. L’assessore Marattin va a Roma nello staff del presidente del consiglio”. Resta ancora il riserbo sul ruolo che andrà a ricoprire: lo stesso Marattin poco dopo spiegherà che “le particolarità sul lavoro verranno fornite dal presidente del Consiglio nei tempi e luoghi che riterrà adatti”, ma anticipa che “si tratterà un ruolo assolutamente tecnico, non politico”. Per quanto riguarda la scadenza del suo incarico in giunta, Marattin darà le dimissioni lunedì 22 settembre o al più tardi il lunedì successivo, dopo aver trattato l’assestamento di bilancio in consiglio comunale.

L’assessore al bilancio fa quindi le valigie per andare a fare l’economista alla corte di Matteo Renzi. Tagliani dal canto suo afferma che la notizia “è un motivo di orgoglio per tutta la città: il lavoro che ha fatto non è passato sotto silenzio. Ci sono abilità tecniche di Gigi, ma sono state valorizzate nel contesto di una squadra di governo. Oggi a Roma va non solo un economista e un docente universitario, ma anche un amministratore”. Marattin prende la parola ma si nota da subito la sua tensione: la voce non è quella sicura (direbbero gli ammiratori) o arrogante (per i detrattori) a cui ha abituato colleghi e avversari politici. Durante i ringraziamenti al sindaco e alla città si interrompe all’improvviso e si passa una mano sugli occhi, visibilmente commosso e ‘consolato’ dallo stesso Tagliani al suo fianco.

Una volta bevuto un bicchier d’acqua e ripresa la parola Marattin rivolge un saluto particolare allo staff del suo assessorato, affermando che “abbiamo fatto davvero delle belle cose, passando attraverso tutte le fasi: da quella delle grosse difficoltà a quella della lotta al debito, fino ad arrivare qualche mese fa a quella della tranquillità economica che, in assenza di particolari provvedimenti governativi, continuerà anche in futuro. La transizione sarà assolutamente tranquilla, anche perche Tiziano conosce il bilancio molto bene: non poteva esserci successore migliore”.

Per quanto riguarda il futuro dell’assessorato, la delega passerà infatti al sindaco, che annuncia di voler ragionare “a bocce ferme” dopo le elezioni regionali per scegliere un eventuale successore di Marattin. “Anche se ci fosse un nome non lo direi neanche sotto tortura – afferma Tagliani -. Ne parleremo dopo le elezioni regionali, fortunatamente adesso non abbiamo situazioni emergenziali”.

 

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