Lettere al Direttore
17 Settembre 2014

Il futuro di Ferrara è un altro Medioevo

di Redazione | 4 min

Ma sono tutti ciechi a Ferrara? Qua la città va verso il default e invece si crogiolano ancora con il mito d’arte e turismo. Non è in questione certa eccellenza, Diamanti, Fe sotto le Stelle, Buskers, il fu Istituto del Rinascimento, anche Internazionale pur ideologica e poco altro. La questione è che gli effetti al massimo sono effimeri rispetto al problema cruciale di Ferrara, primato disoccupazione e all’orizzonte nessun piano di sviluppo strutturale decente; anche le eccellenze varie restano penalizzate senza tale visione lungimirante e necessariamente ex novo.

I bachi sono flagranti come evidenziano le cronache cittadine stesse. L’informazione culturale banna gli eretici anche se filo renziani, siamo a questo punto e non è una cazzata, ma lapsus micidiale della psicologia collettiva ferrarese che spiega il semidefault ferrarese, dal cervello le soluzioni non dai partiti. Il Pd pseudorenziano si occupa delle regionali con mezza giunta pronta a fare carriera fregandosene del mandato elettorale- eletti- recente, per l’interesse della comunità ferrarese ci credono solo gli allocchi o i servi. Le opposizioni idem o deboli. L’ex sindaco Sateriale che ha mezzo rovinato Ferrara fa lo scrittore e i ferraresi lo premiano , vedi Feltrinelli libri venduti. Si spaccia per innovatore incompreso e i ferraresi ci credono! Marattin che ha fatto il ragioniere e basta, senza la minima almeno congettura di sviluppo se ne va a Roma a fare il ragioniere, contento lui, scienziato sociale…

Immigrazione e racket dei mendicanti ecc. a Ferrara sono solo un percepito secondo sindaco e persino questori e prefetti, ogni giorno ormai risse ovunque quasi sempre extra… Si continua a sopravvalutare il Meis, qualcuno dichiara persino “l’audience sarà spontaneo” (!) in barba ad ogni marketing… e ad avallare il mito dell’Idrovia che mai si farà… Inchieste interessanti Grisu e Camelot spariscono dalle cronache dopo gli scoop… Cona resta incognita a medio lungo termine come tutti sanno , medici e lavoratori in tutta la regione. L’università stessa eccellente inizia a presentare bachi, il Tecnopolo stesso va a rilento, rispetto le potenzialità. Ma continua imperterrito il mito romano culturale Panem et Circenses, quando anche il Pane però comincia a scarseggiare per i ferraresi. Ferrara è dentro un buco nero ma qua si finge il radioso avvenire! Noi vediamo solo alcune soluzioni radicali, necesarie scosse.

Riconoscere il Reale, la città non funziona con le sue mitologie d’arte e cultura ecc. E ignorando i bachi gravi della sicurezza e della discriminazione proextra rispetto ai ferraresi. E ignorando la mediocrità e anche peggio della quasi intera classe politica ferrarese. Altro che capacità e scelte meritocratiche come proclama il sindaco “brezneviano” che non vede il Reale e le Mura gloriose che scricchiolano.

Contro un sindaco e una giunta ovattata nel palazzo, unica soluzione è l’aventino permanente. Nessun consigliere dell’opposizione vada più in Comune. Facciano quel che gli pare, non serve a nulla. Impatto mediatico secondo noi non irrilevante..

Come intendono fare Lombardia e Veneto, le associazioni di categoria dei commercianti e delle imprese o comitati autonomi dei commercianti e le imprese dichiarino lo sciopero fiscale, anche i sindacati di polizia facciano davvero scioperi a singhiozzo, cosi vediamo che succede in città. Le opposizioni invitino i cittadini ferraresi allo sciopero fiscale e a creare in ogni quartiere ronde di sicurezza

I mezzi di informazione boicottino i cstampa della giunta e i politici, altro che interviste o carteggi Tagliani-Modonesi, manco fossero Freud e Einstein o Pazzi e Baricco: si limitino a informare su quel che producono (sic!) o quel che fanno.

Studenti e giovani ferraresi disoccupati facciano flah mob non stop sotto il Municipio come protesta pacifica al di là di destra e sinistra e altre reliquie del novecento (almeno sul piano metapolitico e metaculturale).

Naturalmente sono utopie estreme, anche perché la natura umana è quella che è e il clanismo o il castismo, o la mediocrità e il carrierismo (o la semplice “collusione” comprensibile per sopravvivenza lavorativa) non riguardano solo la giunta PD locale, ma tutte le parti in causa. (E guardate, nessun moralismo, ma siamo ben oltre certa fisiologia del potere localistico stesso tollerabile e – politik- inevitabile realisticamente parlando). Solo se sparisce certa mediocrità sarà pensabile qualsiasi comunità della conoscenza ecc. In fondo i buchi neri hanno un grande fascino scientifico, e questo è quel che resterà probabilmente di Ferrara tra pochissimi decenni, un quartiere gigantino semiabbandonato dai ferraresi, multietnico doc (sulla pelle stessa degli stranieri non conflittuali per chi vuole capire senza dogmi buonisti…), , di Bologna e di una Italia allo sbando, un altro Medioevo , non il Futuro come si diceva nel duemila, già cominciato. E non sarà il Medioevo Meraviglioso di Huizinga o Le Goff!

Roby Guerra

membro scuola romana di filosofia politica

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