Argenta
16 Settembre 2014
Il sindaco risponde alla Azzalli sulla trasparenza della multiutility: "È grave instillare il sospetto di un'amministrazione fuori controllo"

Fiorentini: “Un’inchiesta su Soelia? Ben venga”

di Ruggero Veronese | 4 min

antonio fiorentiniArgenta. Un’inchiesta giornalistica sugli stipendi dei dirigenti Soelia? “Ben venga: sarà utile a rilevare il valore reale delle partecipate in termini di lavoro, di qualità dei servizi, di costi dei servizi in rapporto alla loro qualità, di controllo e di patrimonio delle comunità”. Il sindaco di Argenta Antonio Fiorentini risponde alle accuse della consigliera comunale di  Argenta Rinnovamento Gabriella Azzalli, che in una lettera inviata a Estense.com avanzava forti dubbi sulla trasparenza della multiutilty che si occupa di gas, raccolta rifiuti e servizi pubblici nell’argentano. E lo fa accettando la ‘sfida’ di un’inchiesta giornalistica e precisando che diversi dettagli sul management della società partecipata, in realtà, sono già da tempo accessibili al pubblico.

“Soelia è fonte di troppi misteri – scriveva la Azzalli -, al punto che non si riesce neppure a sapere quanto guadagnano i dirigenti (forse estense.com potrebbe occuparsene con maggiore successo)”. Un concetto che già la capogruppo di Argenta Rinnovamento aveva sollevato in un post Facebook riferendosi alla nota vicenda dei 240mila euro di compensi del “direttore paperone” del Cadf, Silvio Stricchi, sollevata da estense.com. “Anche ad Argenta viaggiamo più o meno su queste cifre – scriveva la Azzalli -, ma il sito di Soelia si guarda bene dal fornire qualunque informazione. Quanto al sindaco, ha eluso le mie domande su questo argomento per tutta la campagna elettorale”.

E Fiorentini, lungi dal trincerarsi dietro una linea difensiva, scatta al contrattacco contro la consigliera di opposizione: “Quanto scritto dall’avvocato Azzalli – afferma il sindaco – è dunque grave, a mio avviso, perché, del tutto a torto, instilla nei cittadini il sospetto di un’amministrazione fuori controllo non solo dell’opinione pubblica, ma anche della legge, la quale obbliga a questo atto, doveroso, di trasparenza. Non è la prima volta che il capogruppo Azzalli si avventura su un terreno delicato, in quanto tocca il bene comune, con disinvoltura che io reputo eccessiva”. Il sito di Soelia dà infatti conto del compenso annuale dell’unico dirigente di Soelia, Renato Guerzoni, pari a 114.513 euro più eventuali 20mila euro di bonus. “Cifra ragguardevole in assoluto e ancor di più per i tempi che corrono – concede Fiorentini -; cifra che è meno della metà dei 240mila su cui, secondo Azzalli, si attesterebbe invece Guerzoni. A questa cifra si possono aggiungere 20.400 euro annui lordi. Il totale, sempre lordo ovviamente, serve a remunerarlo dell’attività di dirigente/direttore di Soelia, amministratore delegato di Soenergy e di amministratore di  Sorgea. Rispetto all’indagine Cottarelli sulle partecipate si ricava che il dirigente di Soelia percepisce meno rispetto alla media dei colleghi, e quasi il 60% in meno del riferimento raccolto dalla stampa su chi guida il Cadf”.

Terminate le precisazioni, arrivano le vere e proprie ‘bacchettate’ nei confronti della consigliera di opposizione, che faceva parte della giunta quando fu approvato lo stipendio di Guerzoni: “Questo contratto il capogruppo Azzalli dovrebbe conoscerlo benissimo e da tempo immemore – continua Fiorentini -, non solo e non tanto perché ho già avuto modo di diffonderlo in altra sede e in altro tempo, né soltanto perché ho avuto occasione di richiamarla (nuovamente) al sito della società in un recente consiglio comunale, ma soprattutto perché i compensi furono approvati e noti al socio proprietario, il Comune, già nel 2003, quando l’avvocato Azzalli guidava il Comune nell’allora giunta del sindaco Andrea Ricci”.

Il sindaco argentano accetta quindi la ‘sfida dell’inchiesta’, che a suo avviso non farebbe che premiare il proprio lavoro come amministratore. “Soelia risponde all’impostazione Cottarelli sulla gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica: ha una struttura organizzativa leggera che io ho ulteriormente alleggerito con la riduzione dei componenti del CdA, ma ha al contempo molti dipendenti, senza contare il largo indotto. Crea cioè lavoro oltre a offrire servizi. Benissimo dunque un’inchiesta giornalistica – afferma Fiorentini -, con lo scopo auspicato che essa non abbia il solo fine – sacrosanto – di rilevare e stigmatizzare ciò che non va nel sistema delle partecipate e che già la legge di stabilità prossima dovrà colpire (basti pensare che sono stimate a circa 1200 quelle inerti). Chiedo, se posso, che questa inchiesta serva anche a quella forma alta di dibattito sulla cosa pubblica e sul bene comune che dovrebbe informare la discussione sul destino che vogliamo dare all’erogazione dei servizi, magari alla luce del referendum di alcuni anni fa, il cui esito mi pare abbia dato adito a ben pochi dubbi. Una simile inchiesta, credo, sarà utile a rilevare con competenza il valore reale messo in atto dalle partecipate in termini di lavoro, di qualità dei servizi, di costi dei servizi in rapporto alla loro qualità, di controllo, di patrimonio tangibile e intangibile delle comunità”.

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