Quest’anno la Comunità Ebraica di Firenze organizza, per la prima volta, il Film Festival internazionale interamente dedicato alla produzione cinematografica israeliana.
Fino al 16 settembre una selezione tra le migliori pellicole del cinema d’autore israeliano, alcune inedite in Italia e già presentate al Pitigliani Kolno’a Festival di Roma, verrà proiettata gratuitamente al classico Spazio Alfieri di Firenze. Il Cinema israeliano e’ molto attivo e ricco di produzioni che si muovono, inutile dirlo, all’interno di un ampio movimento artistico – culturale.
Con il Florence Israeli Film Festival la Comunità Ebraica di Firenze vuole far conoscere al grande pubblico i maggiori temi trattati dai registi israeliani. Il Festival e’ stato realizzato in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e il Pitigliani Kolno’a Festival di Roma. Programma completo disponibile nel sito web.
E l’importanza della cinematografia israeliana è stata rimarcata anche a Venezia, alla appena conclusa 71a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dove son stati presentati i film di Sharon Maymon e Tal Granit e di Suha Arraf, rispettivamente alle Giornate degli Autori ed alla Settimana Internazionale della Critica.
E’ davvero notevole come gli artisti israeliani, sebbene la loro terra non viva esattamente un tempo di pace, si diano da fare e si presentino sempre con prodotti eccellenti nell’arena internazionale.
L’accoglimento alla 71ma Mostra Internazionale del Cinema di per sé è già un onore ed essere scelti nell’ambito della selezione ufficiale delle Giornate degli Autori, un premio.
Sharon Maymon e Tal Granit si sono aggiudicati il Best Pitch Award alla Berlinale 2010 con la sceneggiatura di My Sweet Euthanasia, su cui si basa The Farewell Party, dopo una precedente collaborazione estremamente proficua tra i due. I registi hanno dichiarato: “Per noi è molto emozionante iniziare le proiezioni internazionali della pellicola alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il nostro film è una storia drammatica con momenti comici, così come la vita stessa.”
Invece Villa Touma, il primo lungometraggio di Suha Arraf, è stato proiettato nell’ambito della parallela Settimana Internazionale della Critica. Il film narra la vita di tre sorelle palestinesi cristiane che han perso le proprie terre e il proprio stato sociale in seguito alla guerra contro Israele del 1967 e non sono in grado di affrontare la nuova, dolorosa realtà a loro imposta. Le tre si rinchiudono dunque nella propria villa e continuano a vivere nel passato.
Nel press-book del film, Arraf scrive: “Ho voluto dar vita a un diverso tipo di film palestinese che non rappresentasse la Palestina semplicemente come eroe o come vittima. Ho voluto mettere in risalto il popolo palestinese, le sue esistenze e la sua dignità.” Entrambi i film sono stati supportati dall’Israel Film Fund.