Eventi e cultura
15 Settembre 2014
La sottosegretaria alla Cultura Barracciu lancia il Meis: "Luogo importante, a ottobre via ai lavori"

Il ministro Giannini a Ferrara per celebrare la “Donna Sapiens”

di Daniele Oppo | 4 min

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Si è aperta ufficialmente ieri la Giornata Europea della Cultura Ebraica dedicata quest’anno alla figura della “Donna Sapiens”. Ad inaugurare la manifestazione è stata la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, giunta da Roma come la sottosegretaria alla Cultura Francesca Barracciu che ha sostituito il ministro Dario Franceschini, assente giustificato.

“Questa giornata è una grande occasione per l’Italia e per l’Europa”, osserva la Giannini che richiama subito l’attenzione sui pericoli che ancora oggi permangono nella società: “C’è ancora un rischio che dobbiamo avere il coraggio e l’onestà di riconoscere: ovvero che la Shoah avesse allo stesso tempo inventato e cancellato le sue vittime”. Non basta dunque la memoria di quegli eventi, ma “dobbiamo andare oltre, recuperare l’ebraismo vivo, recuperando il legame tra la cultura ebraica e quella europea tramite l’istruzione, l’arte e le giornate come questa”. Quest’anno la manifestazione  incentrata sul ruolo della donna – la “Donna Sapiens” – e, afferma il ministro “ci ricorda che l’ebraismo è stato protagonista nell’emancipazione della donna nella società”. Un protagonismo sottolineato, non solo da grandi nomi come quello di Rita Levi Montalcini, ma anche dalle borse di studio europee per la ricerca intitolate a una grande donna come la fisica e chimica (e premio Nobel) polacca Marie Curie grazie alle quali “i giovani inseguono il loro sogno di ricerca viaggiando nell’Europa di oggi”. E proprio con il richiamo al ruolo primario dell’istruzione si chiude l’intervento della ministra: “La scuola è il luogo elettivo dove le bambine intraprendo quel cammino verso la vittoria della loro intelligenza nel mondo, e l’ebraismo italiano, soprattutto la sua componente secolarizzata, ha dato un enorme contributo alla scuola pubblica grazie a tante maestre, professoresse e scienziate”.

Di necessità e opportunità di “portare l’attenzione sulla donna per valorizzarne il ruolo sempre più centrale nella società” parla la sottosegretaria Barracciu: “Troppe potenzialità, troppe energie e ricchezze sono messe da parte nel nostro Paese”. La Barracciu spinge poi sul Meis: “Il Ministero e Dario Franceschini sono impegnati affinché i lavori per il museo prendano il via ad ottobre e si concludano in modo veloce: non sarà solo un centro dove si farà conoscere la Shoah ma tutta la storia del pensiero ebraico in Itlia, sarà un posto per conoscere e imparare”.

Per il sindaco Tiziano Tagliani ospitare la Giornata come città capofila è un “onore davvero significativo: abbiamo un debito con la cultura ebraica che condividiamo con tutto il Paese e che cerchiamo di colmare almeno un poco”. “La giornata che si apre oggi – prosegue il sindaco – sta a significare il ruolo della donna che studia, lavora, fa ricerca e che condivide le angustie del suo tempo”. Un tributo alla donna ebrea “che ha in qualche modo forzato la propria emancipazione”.

Renzo Gattegna, presidente della 21 comunità ebraiche italiane, individua la ragion d’essere della manifestazione nel fine “di lanciare un forte messaggio di apertura e di amicizia per la pacifica convivenza che arricchisce”. E per le ‘Donne Sapiens’ riserva “ammirazione per l’apporto fondamentale che danno e che stanno dando”. Anche per lui il Meis “sarà un’opera che consentirà di fare luce su un importante capitolo della storia italiana che merita di essere capito e studiato. Per questo – sottolinea Gattegna – ringraziamo una città civile e colta come Ferrara per questa opera di grande valore culturale”.

E se Ester Silvana Israel sottolinea il ruolo determinate dell’associazione Donne Ebree d’Italia della quale è presidente nel processo di emancipazione femminile nel nostro Paese, più ironico l’intervento del rabbino capo di Ferrara Lucinao Meir Caro, che ha presentato una esegesi del passo biblico sulla creazione della donna: “Di solito – osserva il rabbino – si sostiene che la donna sia il prodotto di una parte dell’uomo, una sorta di sottoprodotto. Ma invece c’è chi sostiene che sia una seconda serie migliorata cui Dio ha fornito maggiore intelligenza”. Un ruolo, quello della donna, che per Michele Sacerdoti, presidente della comunità ebraica di Ferrara, è cruciale nella storia dell’uomo: “Basti pensare a Eva, è stata lei che, con più coraggio di Adamo, ha deciso di esercitare il suo libero arbitrio e conoscere il bene e il male, caratterizzando l’esistenza degli esseri umani”.

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