Economia e Lavoro
9 Settembre 2014
DirCredito preoccupata per le esternazioni di Zonin

“Carife, ci rimettono gli azionisti”

di Redazione | 2 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAEsternazioni pericolose quelle di Gianni Zonin, il presidente della Banca Popolare di Vicenza, che da Cernobbio ha messo il semaforo giallo per Carife. Quel “probabilmente” uscito dalla bocca del patron di Bpvi relativamente all’offerta Carife fa preoccupare il sindacato di DirCredito Carife.

Zonin in quell’occasione spiegava che l’offerta per la Cassa di Risparmio di Ferrara, quella decisiva, arriverà entro la fine di ottobre. Anche se non c’è da parte dell’istituto di credito veneto “nessun obbligo” in merito. Prima servono le relazioni dei commissari straordinari su una situazione giudicata “non facile” perché c’è “qualche problema in sottofondo”.

Quanto basta per far sottolineare a DirCredito che “non ci sono sfuggite le dichiarazioni del presidente di Bpvi Zonin che, con una certa sufficienza, ha dichiarato che “probabilmente” la Banca Popolare di Vicenza presenterà una offerta per Carife, “dopo avere visto i numeri” (leggasi la semestrale Carife) perché “c’è qualche problema di sottofondo””.

Il sindacato dei bancari fa presente che “essendo di pubblico dominio il fatto che sono in corso due trattative, una per la vendita di Commercio e Finanza (o dei suoi attivi) e l’altra per la vendita della banca, appare evidente che queste esternazioni vanno a vantaggio esclusivo dei possibili acquirenti, che possono ‘giocare al ribasso’”.

Ora, se gli acquirenti ci guadagnano – si chiede DirCredito -, chi ci rimette? “Ovviamente gli attuali azionisti, e più in generale tutti coloro i quali hanno interesse che la banca sia valutata al meglio, risparmiatori in primis. Ma la tutela del risparmio non è il primo obiettivo della Banca d’Italia e del Ministero dell’economia e della finanza, e quindi dei Commissari che ne sono il braccio operativo?”.

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