Cronaca
7 Settembre 2014
Nella sera di sabato l'incontro nella città partenopea tra i genitori del ragazzo e l'avvocato ferrarese

Anselmo difenderà la famiglia del giovane ucciso a Napoli

di Redazione | 3 min

anselmoSi sono incontrati nel pomeriggio di sabato l’avvocato ferrarese Fabio Anselmo e la famiglia del ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere ieri sera a Napoli mentre era a bordo di uno scooter con altri due amici. I genitori del giovane hanno contattato l’avvocato nella serata di ieri chiedendogli di rappresentarli e nella serata di sabato Anselmo ha deciso di accettare l’incarico di rappresentarli, mettendosi subito al lavoro.

Il nome dell’avvocato Anselmo negli ultimi anni ha fatto speso il giro delle cronache nazionali per essersi occupato di casi complessi che hanno visto coinvolte a vario titolo le forze dell’ordine. Dal Caso Aldrovandi a quelli di Cucchi, Rasman, Ferrulli, Budroni, Magherini e Giuseppe Uva. Proprio la madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, che si è detta vicina alla famiglia del ragazzo, interviene sul tragico fatto: “Appena ho sentito la notizia mi sono messa a piangere, sono cose che mi fanno stare malissimo e spero sempre che non accadano mai più. Non so più cosa chiedere, cosa pensare e cosa proporre davanti a fatti del genere che continuano a ripetersi. Sono molto avvilita”. Molto più duro invece l’intervento di Ilaria Cucchi su Facebook: “Il film si ripete. I proiettili di Stato continuano a centrare il cuore delle persone. Sempre proiettili accidentali, sempre traiettorie micidiali ma rigorosamente casuali”.

Il ragazzo – Davide Bifolco, 17 anni il 29 settembre, incensurato – viaggiava a bordo dello scooter insieme ad altri due compagni, uno dei quali sarebbe un latitante e l’altro un giovane di 18 anni con precedenti. Secondo le ricostruzioni fornite il conducente del motorino non si sarebbe fermato all’alt dei carabinieri e da lì sarebbe nato un inseguimento. Il colpo fatale sarebbe partito accidentalmente dalla pistola di uno dei militari – un 22enne in servizio alla Radiobile – che ora è indagato per omicidio colposo. Il fatto è accaduto nel quartiere Traiano dove sono subito esplose le proteste con centinaia di persone in strada che hanno sfogato la propria rabbia, diretta principalmente verso i mezzi della polizia: nelle prime ore si era parlato anche di un’auto bruciata, notizia smentita dalla questura di Napoli.

Nel pomeriggio di sabato nello stesso quartiere c’è stata una manifestazione che ha percorso le strade interne del Rione Traiano scandendo diversi slogan a favore del ragazzo ma anche contro lo Stato e la polizia.

Nelle ultime ore, inoltre, si è e fatto avanti un quarto ragazzo di nome Enzo che avrebbe confessato di essere stato lui alla guida della moto, raccontando di uno speronamento da parte della pattuglia dei carabinieri dopo un inseguimento durato qualche minuto. A quel punto – ha raccontato il giovane -, con i giovani a terra (lui sarebbe poi scappato per la paura) uno dei militari avrebbe estratto l’arma e fatto fuoco contro Bifolco.

Sul caso dovrà fare luce la pm Manuela Persico, titolare dell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. La salma del giovane è ora all’ospedale San Paolo in attesa di essere sottoposta ad autopsia che non avverrà prima di lunedì.

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