Cronaca
8 Settembre 2014
Nel basso ferrarese diversi edifici ancora privi dei requisiti di sicurezza necessari per legge

Scuola, le pagelle del primo giorno

di Ruggero Veronese | 4 min

banchi scuolaLa situazione delle scuole all’inizio dell’anno scolastico? Il sindacalista della Flc – Cgil Fausto Chiarioni dà ‘le pagelle’ di inizio anno e spiega quali sono i punti di forza e quelli più problematici nella provincia estense, in un discorso a tutto tondo che spazia dall’edilizia scolastica alla stabilizzazione dei precari, dal nodo degli insegnanti di sostegno a quello dei rinnovi dei contratti nazionali. Soprattutto alla luce della riforma “La buona scuola” messa in campo dal governo Renzi.

Partiamo dall’aspetto che, dopo il sisma del maggio 2012, tocca maggiormente il nostro territorio: l’edilizia. “Innanzitutto – esordisce Chiarioni – dobbiamo fare una distinzione tra il basso e l’alto ferrarese. In particolare per la situazione determinata dal terremoto 2012, che ha portato nei territori maggiormente colpiti, come Mirabello, Sant’Agostino o Cento, importanti interventi di recupero degli edifici presenti o, dove non era possibile, la costruzione di nuove scuole con tecnologie antisismiche. In queste zone un evento nefasto come il terremoto ha prodotto una crescita di sicurezza. Rimane però un punto in sospeso, e non capiamo il perchè di questo ritardo, a Vigarano, dove ci sono ancora studenti dell’Alda Costa dentro ai container”.

Un discorso diverso riguarda il basso ferrarese, dove permangono situazioni ancora lontane dalla situazione ottimale: “In quelle zone – spiega il sindacalista – dovrebbero essere fatti diversi interventi di recupero degli edifici, perchè ci sono diverse scuole prive dei requisiti di sicurezza necessari per legge. Non si tratta certo di una novità e di certo siamo lontani da situazioni vergognose come in altre zone d’Italia, ma sarebbe importante studiare piani di recupero anche per questi edifici”. Una considerazione che nasce proprio dall’esperienza del sisma del 2012, “quando la Provincia – continua Chiarioni – intervenne con un provvedimento per anticipare la chiusura dell’anno scolastico, proprio per la preoccupazione che il fenomeno sismico si ripetesse anche in quelle zone, dove le scuole erano in condizioni peggiori rispetto all’alto ferrarese”. E, a proposito di sicurezza, Chiarioni chiede più attenzione anche riguardo ai piani di sicurezza, ad esempio attraverso le esercitazioni e le prove di evacuazione e la predisposizione di scale di sicurezza e delle attrezzature necessarie in caso di emergenza.

A questo proposito il discorso tocca anche l’aspetto normativo, su cui la riforma “La buona scuola” del governo non sembra aver messo mano. “La riforma Gelmini ha portato a un incremento degli alunni per classe, portando il limite da 25 a 30. Questo comporta situazioni di rischio durante le emergenze, sia per come sono strutturati gli edifici sia per le dimensioni degli spazi: si pensi ad esempio a cosa accadrebbe in una situazione di caos agli alunni disabili che si devono muovere in carrozzella e che sarebbero impossibilitati a muoversi. Questo è un tema che meriterebbe molta più attenzione”.

Veniamo alla situazione del personale. Per Chiarioni “quest’anno siamo parzialmente soddisfatti per quanto riguarda gli organici scolastici e Ata, ma restano gravi problemi sugli insegnanti di sostegno. Anche la Corte Costituzionale ha ribadito il diritto allo studio dei ragazzi disabili ma siamo molto al di sotto della soglia di legge, che dovrebbe essere di un insegnate di sostegno ogni due alunni. Nei prossimi giorni dovremo recuperare su questo versante, che per noi è una priorità. In caso contrario – è l’avvertimento del sindacalista -, saremo chiamati a un’azione sindacale“.

Ultimo punto riguarda l’annoso problema dell’assunzione del personale e della riduzione del precariato. “Di quanti insegnanti stiamo parlando? È un vero disastro e i numeri esatti non li conosce neanche il provveditorato, visto che tantissimi laureati sono iscritti in più graduatorie e occorrerebbe incrociare tutti i dati per avere stime precise. Ma è un tema fondamentale da affrontare sia a livello di diritto del lavoro sia per la qualità dell’istruzione, visto che ci sono situazioni in cui gli alunni vedono cambiare l’insegnante anche due o tre volte in un anno: occorre continuità didattica per garantire una buona istruzione. Altro tema è quello del rinnovo del contratto nazionale, ormai fermo da cinque anni: bisogna ridare spazio alla contrattazione collettiva, dal momento che il ruolo del sindacato è sancito anche dalla Costituzione. Ma soprattutto in questo momento ci sono troppe persone che parlano senza conoscere davvero la scuola. Su questo punto il governo dovrà fare i conti anche con noi”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com