Eventi e cultura
1 Settembre 2014
La dedica finale di Bottoni a tutti i bambini del mondo

La magia dei Buskers pensa già al 2015

di Redazione | 3 min

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Anche l’ultimo giorno Ferrara è stata invasa in ogni sua via del centro. Il pubblico ha assistito fino alle 20 agli ultimi scampoli di una festa che ogni anno, ormai da 27 anni, riesce nell’intento di regalare ai suoi cittadini e ai suoi turisti una città piena di voci e volti, affollata e colorata, viva. Per un’altra settimana Ferrara è stata capitale degli artisti di strada, come se le esibizioni spettacolari di giocolieri e mangiafuoco, il talento di artisti provenienti da ogni dove, la musica e le parole, per le strade del centro cittadino, ci siano sempre state.

Se tutte le esibizioni fossero messe in fila, “avremmo – spiega il direttore organizzativo Luigi Russo – più di 90 giorni intensi di spettacoli”: un dato, questo, che da solo rende chiaramente la portata dell’evento. Ma i numeri del Buskers Festival sono moltissimi, dalle 4 città teatro delle alchimie di suoni (Ferrara, Comacchio, Lugo e L’Aquila) alle 46 nazioni differenti da cui i circa 1200 artisti per 304 formazioni provengono; e poi lo staff, 50 persone (senza contare i 25 eco assistans, tra cui i volontari partenopei di CleaNap) che hanno mosso le fila dei circa 100 show giornalieri che per 11 giorni hanno animato le strade. La 27a edizione si chiude con il contatore facebookiano che segna quasi 64mila “mi piace”, ma la kermesse dei musicisti di strada è sulle bocche di circa 20,7 milioni di persone (dati riferiti dalla ricerca ‘Sponsor Value – Cultura e Spettacolo’, realizzata da StageUp e Ipsos), e fortunatamente le emozioni non hanno scale di misura, perché contarle sarebbe impresa titanica.

Ma questo “è solo un saluto”: lo assicura Roberta Galeotti, responsabile artisti invitati, certa che “il Ferrara Buskers Festival non finisce qui, so che gli artisti torneranno, l’atmosfera della manifestazione è magica”.
Magico come il bagno di folla pomeridiano di ieri per il ‘sognatore’ Stefano Bottoni, tra le chitarre della giovane band italo-londinese Itchy Teeth e le mani applaudenti di quanti si sono riversati in via Canonica alle 18.30. L’ideatore del Buskers Festival è tra il suo pubblico: salta e balla con il sorriso, non riesce a nasconderlo neppure mentre intona Wish you were here, dedicandola ai “bambini di tutto il mondo – spiega lo stesso Bottoni – come una sorta di riflessione contro la guerra, perché noi parliamo di musica ma a tre ore da qui c’è il finimondo”. Di bambini, seduti in prima fila, ce ne sono moltissimi, ipnotizzati, come pure i loro genitori, e gli amici di questi, e i passanti, e gli sconosciuti, tutti.

Con Lucy in the sky with diamonds la folla (che impediva letteralmente il passaggio in via Canonica) esplode: la carica dei Beatles scioglie qualunque tristezza, i carismatici Itchy Teeth raccolgono applausi e così fa Bottoni, una manciata di passi dalla folla, sintonizzata sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi sogni, da 27 anni.

Ora però è già tempo di pensare al prossimo anno, e chissà con quale magia si resterà incantati ancora una volta, chissà quali idee, quali altre novità (oltre a quelle proposte quest’anno, ovvero il punto ristoro vegano, la collaborazione con Altromercato, le serate Chill Out, le esibizioni alla BuskersNight e il Raee mobile del Gruppo Hera) ci riserverà l’Associazione Ferrara Buskers Festival. L’arrivederci al 2015 è la certezza di ritornare al Festival per permettergli di stupirci: la 28esima edizione, in fondo, non è poi così lontana.

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