Ah però… Si trattano bene… Ma guarda un po’ questi dove vanno in vacanza… Compagni, compagni e poi vanno in luoghi esclusivi e si strafogano di pesce al ristorante! Ma non è così, non la si può pensare in questo modo, in un mondo giusto tutti dovrebbero avere la possibilità di andare in ferie o a fare una gita, o in un buon ristorante.
Invece tutto si riduce ad una guerra tra poveri, anche tra noi colleghi metalmeccanici. Si finisce per parlare solo di calcio e di quanto guadagnano i calciatori; addirittura in fabbrica c’è chi si vergogna di dire che parte per un fine settimana oppure va a mangiare in un bel locale, tutto questo per paura di essere giudicati come spendaccioni o pieni di soldi.
Penso che la vera parità e la vera uguaglianza l’avremo soltanto quando tutti potremo vivere momenti come questi, quando tutti riusciremo a vivere in modo non solo dignitoso, ma anche ricco di esperienze ed emozioni. Emozioni, sí, perché un panorama mozzafiato sulle dolomiti, un bagno rinfrescante nelle acque di un mare limpido, un piatto tipico accompagnato da un buon vino locale a mille km da casa sono appunto emozioni.
Nel mondo reale in cui viviamo non è così, si deve per forza sparare su tutto ciò che ci capita attorno emettendo una serie di giudizi sommari che fanno solo male a chi sta vivendo una realtà appena diversa dal quotidiano.
Siamo sinceri, queste cose non dovrei spiegarle io, ci sono stati negli anni fior fior di “compagni” amministratori locali e nazionali che si professavano di sinistra che e avrebbero dovuto divulgare concetti come eguaglianza sociale, diritti, vera parità di genere, rispetto per l’ambiente: avevano il dovere di farlo, avevano il dovere di portare avanti la storia del dopoguerra, la storia partigiana e la storia della nostra costituzione nata dalla resistenza.
Ma cosí non é stato: hanno fatto solo ed esclusivamente i loro comodi, distruggendo completamente tutti gli ideali che avrebbero dovuto recepire dalle generazioni precedenti. Ecco perché mentre scrivo mi viene la tremarella nervosa pensando a quanto è accaduto in questi anni: dove sono gli hippies, quelli che hanno fatto il sessantotto credendo sinceramente in un mondo più equo per tutti?
Dove sono quelli che avevano Ernesto Che Guevara come idolo? Dov’è l’antifascismo? Perché una Barca a P.Garibaldi può navigare indisturbata con il quadro di Benito Mussolini in bella vista cancellando in un attimo persone come Irma Bandiera, Alda Costa, Modesta Rossi e Sandro Pertini?
Perchè non lo avete detto ai vostri figli, perché non gli avete fatto rivivere quello in cui voi credevate ciecamente? Per difenderli? Per proteggerli? Ma ci credevate o no? Dove siete? Ve lo dico io. Siete costernati che non ci sia più il giornale “l’unità” e sono 10 anni che non la comprate più, siete davanti alle bancarelle del Manifesto a comprare maglie e calamite con la falce e il martello, pensando che siano cimeli che vi ricordano i tempi passati, siete davanti a Sky a commuovervi guardando documentari su Berlinguer e a dirvi da soli che il mondo è cambiato in peggio, mentre la realtà era che la possibilità di operare un cambiamento vero era nelle vostre mani e ve la siete giocata a nostre spese.
Questa purtroppo è la società che avete creato, spero in un futuro migliore, perché c’è veramente bisogno di un mondo più giusto. Una canzone dei Subsonica recita: “taglia la torta, tagliala ancora il ricco resta vivo e il povero muore”: è questa la società che vogliamo?