Politica
31 Agosto 2014
Eric Zaghini critica la missiva di Stricchi e mette in campo proposte per la gestione delle società partecipate

Più renziano del re

di Ruggero Veronese | 5 min

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10001425_10152181425064079_4029145028958366384_nPiù realista del re. O meglio, più renziano del premier. Eric Zaghini replica a Silvio Stricchi e lancia la sua proposta ‘a la Cottarelli’ per riportare la politica, quantomeno quella locale, a un livello più in linea con i tempi.

“Credo che l’intervento di Stricchi non sia stato molto opportuno. Mi sembra che lasci trapelare un certo nervosismo, mentre chi riveste cariche pubbliche deve essere pronto a ricevere anche delle critiche”. Il sindaco di Berra misura le parole ma non nasconde il proprio dissenso con il direttore del Cadf, Silvio Stricchi, che in un lettera inviata ad alcuni – non a questo – organi di stampa lamentava la “gogna mediatica agostana” a cui sarebbe stato sottoposto dopo il caso sollevato da estense.com sui suoi compensi.

Una lettera, ricordiamo, in cui il dirigente del Consorzio delle Acque del Delta si scagliava contro gli “amministratori sempre in cerca di visibilità” che hanno criticato o proposto la riduzione di uno stipendio definito “troppo alto”, “sproporzionato” o “non in linea coi tempi”.

Tra questi ultimi compaiono diversi sindaci dei Comuni soci del Cadf, da Andrea Marchi di Ostellato al comacchiese Marco Fabbri che ha preso posizione in consiglio comunale. E non ultimo Zaghini, che già si trovò a criticare i compensi di Stricchi durante il caso sui premi di fine mandato al cda di Area. E proprio il sindaco berrese torna sull’argomento per chiarire alcuni concetti che si prestano facilmente a fraintendimenti: innanzitutto il fatto che la discussione non riguarda solo Stricchi ma tutto il panorama dei manager pubblici, e in secondo luogo che occorrerebbe riflettere anche sul ruolo dei Comuni e sul loro possibile conflitto di interessi che deriva dall’essere contemporaneamente “controllati e controllori” nella gestione delle aziende partecipate.

“La risposta di Stricchi è stata piuttosto piccata, come se fosse oggetto di un attacco personale – afferma Zaghini -. Non si riesce mai a distinguere tra le questioni individuali e l’aspetto politico e pubblico: noi stiamo parlando della possibilità di corrispondere a chiunque, non solo al direttore del Cadf, certi compensi. Senza voler fare populismo, anch’io penso che responsabilità e la competenza debbano essere retribuite. Non dirò mai cose ‘alla Grillo’, ma credo che ci debba essere un limite agli stipendi dei manager nel settore pubblico. Sono convinto che anche in questo modo troveremmo dirigenti capaci di guidare le società partecipate, anche perchè parliamo comunque di compensi da 100-120mila euro”.

Il primo cittadino berrese cita diversi esempi di ruoli di grande responsabilità ma che non arrivano nemmeno a sfiorare i 240mila euro percepiti da Stricchi: “Vorrei segnalare che anche i sindaci hanno responsabilità enormi, ma percepiscono in media un decimo di quel compenso, e questa è la riprova che quando si parla di costi della politica bisognerebbe guardare anche più in alto rispetto ai soli compensi degli amministratori”. Ma esistono esempi anche all’interno delle stesse aziende pubbliche: “Il direttore di Area guadagna la metà rispetto a quello del Cadf e non credo che gestire il sistema dei rifiuti sia un compito meno complicato. Non si capisce questa sproporzione“.

Ma prima di passare al discorso più generale sulle società partecipate, Zaghini critica anche altri passaggi ‘controversi’ dell’intervento di Stricchi: “Invocare il contratto nazionale dei dirigenti mi pare un autogol, perchè prevede stipendi minimi lordi da 80mila euro, che possono aumentare attraverso i premi”. E l’affermazione secondo la quale il compenso non sarebbe pagato con soldi pubblici? “Ma come? – ribatte Zaghini – Cadf è affidataria del servizio e quindi senza partecipare a una gara: è finanziata con i soldi dei contribuenti attraverso le tariffe“.

Di puntualizzazioni insomma se ne potrebbero fare tante, ma il sindaco berrese preferisce passare a una soluzione pratica: “In attesa che il Governo faccia la propria, la proposta politica che faccio in maniera molto pacata agli altri colleghi è di applicare questo principio: vediamo quanto guadagna il segretario generale del Comune più grande. Quello diventa il tetto allo stipendio dei manager“. Un’idea avanzata anche dal commissario per la spending review Carlo Cottarelli, anche se occorrerà aspettare fino all’approvazione della legge di stabilità per scoprire la decisione in tal senso del governo. “Ho letto il piano Cottarelli e lo condivido dalla prima all’ultima pagina – afferma Zaghini -. Sul servizio idrico suggerisce di estendere il bacino almeno a livello provinciale e già questo implicherebbe il passaggio da due aziende a una. Lo stesso dicasi per la gestione dei rifiuti, che nella nostra provincia vede in campo ben quattro gestori. Questa riduzione permetterebbe di accorpare le aziende, fare economia di scala e avere una gestione più efficiente”.

Altro argomento sollevato da Zaghini è quello del “conflitto di interessi” che regna nei Comuni: “Occorrerebbe rafforzare la neutralità del soggetto affidatario, in questo caso Atersir: il fatto che i Comuni siano allo stesso tempo controllori e controllati è un’anomalia. La Regione deve intervenire per mettere l’affidamento in mano a un soggetto terzo e sganciato dai condizionamenti della politica e dei Comuni soci perchè questo oggi, nei fatti, non avviene. In generale penso che la pubblica amministrazione  debba fare il salto di qualità passando dalla gestione al ruolo di arbitro, con poteri di controllo. Oggi tutte queste aziende sono legate a Comuni dai contratto di servizio, ma come fai a pretenderne il rispetto quando sei tu stesso socio?”.

L’ultima nota, a scanso di ogni equivoco o fraintendimento, è sul futuro di Stricchi, il cui contratto scadrà nel 2017. “Se penso che la sua figura sia in discussione? Assolutamente no. Credo che la parte datoriale farà una proposta di rinnovo del contratto a determinate cifre, poi ognuno è libero di accettare o meno. Ma non metto in discussione le competenze di Stricchi, che è un dirigente molto capace”.

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