Lettere al Direttore
31 Agosto 2014

Mendicanti, “l’Italia ha perso dignità e amore”

di Redazione | 3 min

La vergognosa campagna razzista anti rom ed anti poveri iniziata a Catania da un esercente commerciale della Decò Gruppo Amadori si è estesa al Nord Italia e sta alimentando i peggiori egoismi, violenze e crociate anti umane soprattutto in Veneto, in Emilia Romagna ed in Toscana. Demagogia, populismo ed affari economici si nascondono dietro a chi alimenta false informazioni su presunti racket dell’elemosina chiudendo gli occhi sui veri racket della criminalità organizzata e sulla corruzione dilagante nella pubbliche amministrazioni: nel mentre mafia, camorra ed ‘ndrangheta fanno affari d’oro nel Nord Italia.

Una campagna alimentata da singoli cittadini, partiti politici tra cui Lega Nord e Partito Democratico, sostenuti da settori della chiesa cattolica e da organizzazioni dei commercianti. Una campagna trasversale che spacca le città e le coscienze rimandando ad interrogativi di fondo sull’essenza stessa degli uomini e delle donne. A Venezia, da lunedì 1 settembre, Confesercenti invita i propri associati a mettere cartelli davanti ai propri negozi con la scritta “non elemosinare i mendicanti ma date i soldi alla Caritas”.

Una campagna contro rom, poveri e questuanti iniziata il 20 febbraio nella stazione di Santa Maria Novella dal sindaco Dario Nardella, fidato amico del premier Matteo Renzi non appena questi aveva ricevuto il mandato per la formazione del nuovo governo dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una campagna chiamata “vivibilità e decoro”. Obiettivo dichiarato impedire l’accesso allo scalo ferroviario ai cittadini rom perché rovinano l’immagine di Firenze e dell’Italia agli occhi dell’Europa e del mondo. Una campagna che chiude consapevolmente gli occhi sui veri racket della criminalità organizzata italiana, sui recenti scandali della corruzione a Venezia e la diga del Mosè, sulla presenza conclamata e strutturale della ‘ndrangheta in Lombardia, sulla presenza conclamata e gli scandali della camorra nella città di Firenze, agli Uffizi e negli scavi della Tav.

Il vescovo di Ferrara Luigi Negri afferma un “no alle elemosina a tutti i costi” sostenuto da alcuni parroci come don Gianni Antoniazzi di Carpenedo/Mestre (Ve) che invita a “non offrire denaro ai poveri perché’ diseducativo”. Per loro, dietro ai poveri mendicanti, esiste una ramificatissima organizzazione criminale che prende tutti i denari, denari che invece devono essere “donati”, con il consenso delle istituzioni nazionali e locali alla chiesa cattolica ed alla Caritas seguendo una “linea di comportamento” valida per tutti i cittadini e negozianti. Ovvero creare un gigantesco business delle elemosina gestito dai preti spezzando ogni legale umano e diretto tra chi chiede una moneta e chi generosamente la offre.

Una ossessiva campagna anti umana che nega le scritture di Antico e Nuovo Testamento: “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37-40). Secondo la Bibbia l’elemosina è gesto di bontà dell’uomo per suo fratello, un segno di amore verso i poveri. Tobia diceva: “non voltare mai la faccia al povero e Dio non la volterà a te.. Se hai molto dai di più, se hai poco da di meno, ma non esitare a fare le elemosina” (4,7-11-15). Gesù raccomandava di fare l’elemosina come uno dei pilastri della vita religiosa. L’elemosina è un fatto che tocca alle radici della vita dell’uomo perché è accettazione del modo di vivere di Cristo.

Parole e principi che il sindaco di Padova Massimo Bitonci non ha mai ascoltato: è sua l’ordinanza contro i poveri con la quale chiede alla polizia municipale di cacciare i poveri e sequestrare loro le elemosina offerte da altri cittadini. L’Italia ha perso dignità ed amore. Forse se il vescovo di Ferrara, i responsabili di Confesercenti, i preti anti poveri, i negozianti anti rom, i sindaci razzisti provassero ad ascoltare l’umanità e la sua musica potrebbero ritrovare un po’ di amore dentro il cuore.

E se questo vuol dire rubare, questo filo di pane tra miseria e fortuna.. lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca.. il punto di vista di Dio (tratta da “Khorakhané” di Fabrizio De Andrè).

Associazione Nazionale Rom

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