Comacchio
29 Agosto 2014
Sei turiste scampate all'affogamento. I 'baywatch': "Vietare non basta, capitaneria e Comune ci aiutino"

Bagnini e salvataggi: “Logonovo, pericolo costante”

di Ruggero Veronese | 4 min

spiaggialidiLido degli Estensi. Il mare mosso, la corrente del Canale Logonovo, lo scarso rispetto delle regole. Tre elementi che, messi insieme, rendono la zona di Logonovo, tra il Lido di Spina e il Lido degli Estensi, il luogo più pericoloso per la balneazione in tutta la riviera comacchiese. L’ultimo episodio di bagnanti in difficoltà salvati provvidenzialmente dai bagnini è avvenuto ieri, quando sei turiste (in tre diversi gruppi) sono finite al largo, al di là dell’area consentita per la balneazione, e hanno cominciato ad arrancare sempre più nel tentativo di vincere la corrente per tornare a riva. Venendo spinte sempre più indietro dalla risacca nonostante gli sforzi per camminare o nuotare verso la riva.

Intanto dalle due rive opposte del canale i bagnini Francesco Ferroni e Marco Tieghi avevano cominciato a fischiare e sbracciarsi per richiamare la loro attenzione. Preparandosi già, conoscendo la pericolosità della zona, all’ennesimo intervento di salvataggio nel tratto di fronte alla foce del canale. E così è stato. Attorno alle 17 Ferroni è salito sul moscone e ha raggiunto una ragazza che si era spinta oltre le boe mentre, dal lato del Lido degli Estensi, Tieghi si attivava allo stesso modo per raggiungere due bagnanti nella stessa situazione. “Nessuna aveva cominciato a bere – racconta il bagnino -: non erano in fase di affogamento ma di affaticamento, e difficilmente se non fossimo arrivati ce l’avrebbero fatta: la risacca era talmente forte che abbiamo fatto fatica a rientrare anche noi con il moscone”. Pochi minuti dopo i due bagnini sono tornati in acqua per soccorrere altre tre turiste nelle stesse condizioni e Tieghi le ha caricate sulla propria imbarcazione per poi tornare remando fino a riva.

Tutto è bene quel che finisce bene? Solo fino a un certo punto, perchè parlando con Tieghi – 39 anni e 11 stagioni da ‘baywatch’ alle spalle – si scopre che i problemi, nel Canale Logonovo, sono tutt’altro che sporadici. “Io ne ho tirati su tanti di bagnanti in pericolo di vita, in questi due anni in cui sono stato assegnato qui. Solo a giugno ho contato una quindicina di salvataggi, quasi tutti pericolosi. Ma non è questione di fare i fenomeni: andare sul giornale è una bella pubblicità per la nostra cooperativa, ma non risolve il problema. Quello che mi interessa è che ogni intervento sia segnalato alla capitaneria di porto: a forza di insistere magari prenderanno sul serio il problema. Provare con il Comune è inutile: hanno messo il cartello di divieto di balneazione e per loro il problema è risolto così. Ma devono capire che, se la gente non rispetta i divieti, per noi è difficile fischiare sempre dietro le persone e controllare centinaia di bagnanti”.

Tra i due lidi vi è un tratto di spiaggia libera che si affaccia sulla foce del canale, che negli ultimi anni ha cominciato a essere frequentata da un numero sempre maggiore di turisti. “In quella zona – spiega Tieghi – si creano mulinelli e correnti che portano la gente al largo, e il canale è profondo perchè ci devono passare le barche. La balneazione è vietata, ma la gente non dà retta. Forse una volta leggevano di più i cartelli e rispettavano le norme oppure, anche per risparmiare qualche soldo in periodi di crisi, si spingono in maggior numero verso le spiagge libere. Ma di certo negli ultimi anni la situazione è precipitata. Noi dobbiamo impazzire per controllare tutto e a volte veniamo anche mandati a quel paese da chi fa il bagno”.

Il problema è che i bagnini, più che posizionare segnalazioni di pericolo e salvare i più sfortunati o imprudenti, possono far poco. “Non siamo pubblici ufficiali e non possiamo sanzionare chi non rispetta le regole – continua il bagnino -, così come non possiamo impedire ai turisti di entrare in acqua. Ma credo che l’idea di posizionare un pubblico ufficiale in questa zona non sarebbe male, perchè così si riuscirebbe a far rispettare le regole e a prevenire questi pericoli. Ieri è andato tutto bene ma quello che mi importa è far capire che i problemi, in questo canale, ormai sono una costante”.

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